Duemila o forse tremila persone in corteo riusciranno a cambiare il programma del governo Monti, sostenuto da Pd e Pdl?
Fossero state anche cinquemila le persone che da tutta la provincia hanno partecipato alla fiaccolata che dalla stazione di Belluno ha raggiunto piazza Duomo, è difficile essere ottimisti.
Nella più rosea delle ipotesi, se la provincia di Belluno verrà salvata, eventualità ritenuta remota da chi scrive, l’ente verrà ridotto alla fame. Una soluzione all’italiana che salverà la faccia ai politici locali, accontenterà il popolo della montagna, e al tempo stesso permetterà al governo di svuotare di competenze con gradualità ciò che rimarrà della provincia.
Se poi la mettiamo sul “peso elettorale”, ebbene la nostra provincia era ritenuta irrilevante dall’ex governatore veneto Galan, figuriamoci nei corridoi dei palazzi della Capitale.
Una fiaccolata all’insegna dell’unità dei bellunesi, dunque, con cittadini, politici, categorie fianco a fianco, oltre alla benedizione della Chiesa. Che tuttavia non potrà produrre gli effetti desiderati, perché i programmi del governo Monti sono già scritti. E se sono vere le indiscrezioni trapelate in questi giorni dalla stampa nazionale, la mannaia si abbatterà per decreto legge, dunque con efficacia immediata. E difficilmente la maggioranza che regge Monti si sgretolerà in fase di conversione in legge del decreto, per omaggiare Belluno o Sondrio.
di Roberto De Nart
Fonte: BellunoPress.it