Cercasi “dottor clown” per il Cadore. Dal 22 al 24 febbraio si terrà infatti un corso di primo livello residenziale a Laggio di Cadore, promosso dall’associazione Dottor Clown Belluno onlus.
«Vogliamo formare nuovi volontari», spiega Andrea Dassie, presidente dell’associazione, «per mantenere vivo il servizio negli ospedali di Auronzo e di Pieve di Cadore, che da diversi anni ospitano ogni quindici giorni un gruppo di dottor clown, portatori di sorrisi tra i degenti e i pazienti ricoverati».
L’associazione è nata 9 anni fa ed a Belluno conta 60 volontari, che svolgono la loro benemerita attività negli ospedali del capoluogo, di Feltre, di Pieve e di Auronzo. Sono 450 i dottor clown complessivamente nel Veneto, mentre in Italia esistono varie associazioni, da “Vivere in positivo” a “Ridere per vivere”, a “Clown dottori”.
«Tutte si richiamano», spiega Dassie, 35 anni, insegnante, «agli stessi principi, ai medesimi obiettivi: portare un aiuto, un sostegno morale ed un sorriso a chi è costretto in un letto di ospedale. Ogni settimana, una o due volte, svolgiamo il nostro servizio nei vari reparti, sempre nel tardo pomeriggio e la sera, visitando pazienti di ogni età, dalla pediatria alla geriatria. Cerchiamo di mettere in pratica la comicoterapia o terapia del sorriso, per far trascorrere ai degenti alcuni momenti di allegria».
Quanto rimanete? «Due o tre ore: arriviamo che i pazienti di solito hanno già cenato, intorno alle 19, ed ogni volta la situazione è diversa, nuova, coinvolgente. Vi sono reparti dove il turn over è continuo, quindi abbiamo interlocutori ogni volta nuovi; altri, come i lungodegenti, in cui invece si consolidano le conoscenze e le amicizie». Quindi siete attesi? «Certamente, e non solo dai pazienti: ormai siamo una presenza apprezzata anche da medici ed infermieri, con cui collaboriamo per un clima più sereno».
Avete qualche segno distintivo? «Il naso rosso è il nostro simbolo, poi portiamo camici colorati, un tocco che serve ad animare le corsie degli ospedali dove domina solitamente il bianco».
Da quale esigenza nasce questa idea dei corsi di formazione? «L’idea è quella di incrementare il numero di volontari tuttora in servizio nei due ospedali di Pieve e di Auronzo. Il corso di primo livello è aperto a tutti coloro che hanno raggiunto la maggiore età e hanno voglia di mettersi in gioco. All’interno delle due giornate, dato che il corso avrà inizio il venerdì sera e si concluderà nella giornata di domenica, si effettueranno laboratori di clownerie, di improvvisazione teatrale, di ricerca del clown; ogni partecipante sarà inoltre informato sull’operato che il dottor clown svolge in corsia e sulla figura del comico terapeuta, il tutto alla presenza di volontari che svolgono servizio di dottor clown da diversi anni, riconosciuti a livello regionale».
Ma servono capacità particolari per diventare un volontario? «Assolutamente no. Solo la voglia di mettersi a disposizione degli altri e di dare una mano ed un sorriso.
Chi è interessato ad informarsi o a iscriversi, si può rivolgere ai telefoni 349 2459404 / 347 2682063 oppure scrivere alla mail ciri77@libero.it. Noi cerchiamo di portare il sorriso in un luogo dove spesso sorridere è difficile».
di Stefano Vietina
Fonte: Corrierealpi.gelocal.it