Difesa della tratta ferroviaria provinciale Calalzo-Padova. L’ordine del giorno sarà presentato al prossimo consiglio comunale del Comune di Feltre il prossimo 26 marzo a firma del consigliere Riccardo Sartor del Movimento 5 stelle.

Nel documento, il consiglio comunale impegna il sindaco:

1) A farsi carico di un’azione forte e tempestiva nei confronti dei soggetti interessati affinché in primo luogo cessino da subito i disservizi citati;

2) A farsi promotore di una sinergia con tutti i comuni bellunesi nella richiesta di un piano di sviluppo del trasporto ferroviario, di cui la Regione Veneto debba farsi carico, che ponga particolare attenzione alle problematiche e alle necessità del territorio bellunese;

3) Ad inviare l’ordine del giorno:

– alla Regione Veneto, nella figura del presidente Luca Zaia

e dell’assessore alla mobilità e trasporti Renato Chisso;

– ai consiglieri bellunesi presso la Regione Veneto;

– ai parlamentari bellunesi;

– a tutti i sindaci dei comuni della provincia di Belluno;

– alle Ferrovie dello Stato – Trenitalia – Direzione Trasporto regionale del Veneto

– a tutti gli operatori privati che potrebbero essere interessati allo sviluppo del trasporto ferroviario sulle tratte che interessano il nostro territorio.

Ecco nel dettaglio le motivazioni rappresentate da Sartor al sindaco di Feltre e al presidente del consiglio comunale.

Considerato che i trasporti sono fondamentali per la nostra economia e la nostra società. La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno e la qualità di vita dei cittadini che fruiscono della libertà di viaggiare. I trasporti sono funzionali alla crescita economica e dell’occupazione e devono essere sostenibili in vista delle nuove sfide che viviamo.

Che nella tratta ferroviaria “Calalzo – Ponte nelle Alpi – Padova” il numero dei disagi e dei disservizi ha registrato un continuo aumento nel corso degli ultimi anni con soppressione di treni senza alcun avviso o informazione alternativa, con o senza autocorsa sostitutiva, situazioni probabilmente configurabili come interruzione di servizio pubblico; sistematici ritardi di molti convogli, in particolare quelli frequentati dai pendolari; frequente inadeguatezza dei convogli su corse molto frequentate, con numero di carrozze estremamente limitato e conseguente sovraffollamento dei passeggeri; presenza di molti episodi di mancato funzionamento dei passaggi a livello, con casi limite in cui il personale FF.SS. si è visto costretto a scendere ad ogni passaggio ed a fermare manualmente il traffico, con conseguente aumento di tempo di percorrenza sulla tratta.

Che tali circostanze evidenziano la criticità di una situazione di assoluto degrado in cui versa da troppo tempo la tratta ferroviaria, il cui transito insiste anche nel Comune di Feltre, e rappresentano un ulteriore contributo al declino dei nostri luoghi, essendo ostacolo negli spostamenti per numerosissimi studenti e pendolari, e bloccando in parte anche la possibilità di sviluppo turistico delle nostre montagne.

Vista la recente “bozza di relazione sul nuovo orario dei treni” pubblicata dal sindaco di Calalzo di Cadore, e le numerose deliberazioni già pubblicate da diversi comuni dell’intero territorio.

Evidenziato che il perdurare dei disservizi non può che accentuare il senso di sfiducia verso l’utilizzo del treno, quale scelta del mezzo di trasporto. E che l’Unione Europea, nel suo Libro Bianco, indica come uno degli obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2050 il trasferimento dalla gomma alla rotaia della maggior parte del trasporto di medie distanze e dei passeggeri, riservando il trasporto individuale agli ultimi chilometri di una tratta, da effettuare con veicoli puliti.

Ritenuto necessario che venga preso in considerazione il progetto di rilancio delle stazioni come “Centro della mobilità provincia di Belluno e del Primiero” e della biglietteria unica Dolomitibus+Trenitalia+Sportello Turistico.

Che la ferrovia diventi la spina dorsale del trasporto pubblico collettivo in provincia di Belluno, da attuare in stretta relazione ad un servizio bus che permetta di collegare tra di loro i paesi più periferici, a pettine, senza doppioni.

Che si arrivi alla creazione di un Biglietto Unico valido sia per i treni che per gli autobus, come già avviene anche in molte realtà a noi vicine.

Che il materiale rotabile, in parte obsoleto, venga adeguato.

Che le corse più importanti da e per Venezia e Padova siano dirette, senza cambi.

Che si proseguano gli studi finalizzati a trasformare la linea ferroviaria in una metropolitana di superficie ad orario cadenzato.

Che prenda forma un progetto “Venezia – Dolomiti Express” come collegamento, anche turistico, fra la laguna e la montagna dolomitica, da valorizzare anche in funzione della Ciclabile delle Dolomiti, realtà oramai importante nell’economia del nostro territorio.

Che si ponga attenzione oltre i confini bellunesi per valutare possibili collegamenti futuri con la Valsugana, la Pusteria e con la costituenda rete delle piccole ferrovie delle Alpi.

Sottolineato che soluzione per una mobilità accessibile a tutti, senza penalizzare la qualità dell’aria, passa certamente per una modifica delle abitudini personali che potrà avvenire solo se saranno offerti servizi di trasporto pubblico adeguato, comodo, pulito, cadenzato, economico, efficiente con fermate a raso in stazioni di tipo metropolitano presso i centri storici, industriali e commerciali principali e una efficace integrazione tra il trasporto su rotaia e quello su gomma per i centri più distanti dalla dorsale ferroviaria.

Che le tratte ferroviarie “Padova – Ponte Nelle Alpi – Calalzo” e “Calalzo – Ponte nelle Alpi – Conegliano” rappresentano una ricchezza straordinaria per l’intero territorio bellunese.

Fonte: Bellunopress.it