Parziale dietrofront, condizionato, della direzione dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda Pieve di Cadore, dove gli uffici avrebbero dovuto chiudere lunedì 17 giugno. «Per ottenere il ritiro del provvedimento», ha affermato il sindaco Maria Antonia Ciotti, «è necessario che la giunta approvi, prima di quella data, una delibera nella quale sia specificato che l’ospitalità offerta all’Agenzia sarà gratuita. La richiesta del direttore del Veneto», aggiunge il sindaco, «mi è stata comunicata con una lettera che sembra però non tenere conto di una precedente comunicazione con la quale, il 24 gennaio, avevamo già comunicato la totale disponibilità a concedere a titolo gratuito i locali occupati dall’ufficio. Grazie al mantenimento in Cadore dello sportello dell’Agenzia, saranno così salvati 5 posti di lavoro e tutti coloro che dovranno servirsi delle prestazioni dell’ufficio non dovranno scendere a Belluno, risparmiando così tempo e danaro».
In in difesa dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Pieve e del suo mantenimento è intervenuto anche il vicepresidente del consiglio regionale, Matteo Toscani, che si è rivolto al direttore del Veneto dal quale ha avuto la conferma che Pieve rimarrà aperta. «Il direttore regionale Giovanni Achille Sanzò», fa sapere Toscani, «mi ha assicurato personalmente che a Pieve resterà attivo un ufficio, con personale operativo che garantirà i servizi ai cittadini.
Il Comune di Pieve sta concordando una convenzione che darà gli spazi alla stessa Agenzia, proprio per garantire quella continuità operativa della struttura che mi era già stata prospettata. In ogni caso, anche altre amministrazioni pubbliche sono disposte a farlo gratuitamente. Il direttore del Veneto, al quale avevo evidenziato caldamente la necessità del mantenimento delle strutture periferiche e in particolare di montagna», aggiunge Toscani, «mi aveva assicurato che sarebbe stata riconosciuta la specificità del territorio cadorino, e così è stato. Tant’è vero che a Pieve resterà aperto un ufficio con i relativi dipendenti, in grado anche di mantenere attiva la sede di Cortina due giorni alla settimana.
Le cose sono andate diversamente a Castelfranco, dove invece l’ufficio è stato chiuso, trasferendo tutto a Montebelluna. Evidentemente», ha concluso Toscani, «i risultati si ottengono lavorando in silenzio, principio al quale mi sono attenuto anche in questa occasione. Se rendo pubblico l’esito dell’incontro con i vertici regionali dell’Agenzia dell’Entrate è per evitare che si scateni un’altra polemica basata su situazioni travisate. Mi auguro che il Comune di Pieve proceda ora celermente nella definizione della convenzione. Diversamente sarà opportuno che, senza indugio, altri soggetti pubblici si attivino per mantenere il servizio in Cadore».
Fonte: Corriere delle Alpi