Pieve di Cadore si erge in un punto strategico fra la valle del Piave e quella del Boite e i numerosi reperti archeologici rinvenuti testimoniano la sua lunga storia e centralità nel ruolo di controllo del Cadore. Capoluogo storico della zona, per secoli la sua funzione è stata legata alla Magnifica Comunità di Cadore che qui ha tuttora sede. All’interno del Palazzo della Magnifica Comunità, costruito fra il 1444 e il 1492 ma ristrutturato diverse volte, è visibile un abitato romano ancora ben conservato e risalente al II secolo d.C. Nello stesso Palazzo vi ha sede il Museo Archeologico dove sono esposti reperti preromani e romani raccolti a Pieve e nelle zone limitrofe. Un’altra sezione racconta del Risorgimento cadorino e una parte è dedicata all’Istituzione Comunitaria con l’esposizione degli Statuti, alcuni risalenti al 1338. Vi è anche una pinacoteca suddivisa in antica, moderna e contemporanea. Spicca inoltre l’Archivio con un patrimonio di documenti sul Cadore che risalgono fino al 1325 e di particolare pregio è la Sala del Pretore, con il soffitto in legno intagliato, che ospita i busti dei cadorini illustri. All’esterno del palazzo, alla base della torre, si trova il monumento dedicato a Pietro Fortunato Calvi che comandò la rivolta cadorina nel 1848 e attorno alla piazza principale, oltre al Monumento dedicato a Tiziano ad opera di Antoio Dal Zotto, è possibilie vedere tre Palazzi d’epoca: Palazzo Jacobi Solero, Casa Sampieri Vallanzasca e Palazzo Fabris. La Casa di Tiziano l’Oratore, omonimo e parente del pittore, è un edificio di origine quattrocentesca e sede del Centro Studi Tizianeschi che ne custodisce la biblioteca.

Pieve di Cadore -Casa del tiziano -httprete.comuni-italiani.itblogNella Casa del Tiziano, una costruzione cadorina del XV secolo adibita a Museo, sono esposte riproduzioni di opere dell’artista e alcune stampe. La Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente è sede arcidiaconale del Cadore e venne costruita tra il 1761 e il 1838. La facciata è della seconda metà del XIX secolo ma le origini sono più antiche (XV secolo) in quanto fu chiesa-matrice delle altre chiese cadorine. All’interno si conservano alcune opere di Tiziano Vecellio (la Madonna, un Santo Vescovo, Sant’Andrea e Tiziano) e anche alcuni dipinti realizzati da Marco e Cesare Vecellio. Chiese minori sono S.Maria degli Angeli, S.Lorenzo e S.Antonio a Sottocastello, S.Candido a Tai, Giovanni Battista e S.Andrea a Damos e S.Bartolomeo Apostolo a Nebbiù. Una chiesa da ricordare è quella del Ss.Crocifisso di Valcalda annessa al Convento dei Padri Carmelitani Scalzi dove si conserva un crocifisso rinvenuto da un contadino durante l’aratura del campo nella vicina Valcalda, vi è anche una pala di Marco Vecellio. Nella frazione di Pozzale, che si pensa sia stato uno dei primi nuclei abitativi romani, troviamo il Museo etnografico arti e mestieri del passato dove è stata allestita un piccola esposizione, mentre la chiesa dedicata a S.Tommaso Apostolo conserva un trittico del Carpaccio. Il Parco di Sant’Alipio, che un tempo ospitava un piccolo castello mimetizzato per la caccia agli uccelli, il Roccolo, vede alla sommità i resti dei Forti di Batteria Castello e Montericco mentre dalla terrazza del belvedere si può ammirare il panorama sul Lago del Centro Cadore. Infine vi è il Museo dell’Occhiale che, con la sua collezione di oltre 3000 pezzi, attraversa l’evoluzione dell’oculistica, delle forme e dei materiali ottici fino allo sviluppo dell’industria cadorina.

Valle di cadore - comitato turisticoDopo Pieve di Cadore il primo comune che si incontra, seguendo la Strada di Alemagna in direzione Cortina, è Valle di Cadore. Le sue origini sono molto antiche e lo testimoniano i diversi reperti romani e preromani ritrovati negli anni Cinquanta grazie agli scavi curati dall’archeologo Enrico De Lotto e conservati oggi presso il Museo Archeologico della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore. Percorrendo la borgata di Costa, lungo la Via Romana, si possono ammirare palazzetti in stile veneziano, architetture rurali e resti di strutture abitative del I-II secolo d.C. Alla fine del sentiero si giunge alla chiesa dedicata a San Martino che, costruita in una bellissima posizione panoramica, ha origini antiche (secolo XII). La chiesa di Venas conserva un dipinto di Francesco Vecellio ed opere lignee di G.B. De Lotto. Nella frazione di Damos si giunge passando per il caratteristico ponte coperto di Rualan e qui troviamo una chiesetta dedicata ai Santi Andrea e Giovanni. L’edificio originario risale al XIV secolo e custodisce affreschi di scuola vecelliana.

cibiana di cadore - valeriani armando (flickr)Cibiana di Cadore, grazie all’iniziativa di Osvaldo Da Col e a Vico Calabrò, dal 1980 è diventata una pinacoteca all’aperto dove artisti italiani e stranieri hanno dipinto, anno dopo anno, la storia del paese sui muri delle case. Ad oggi si contano oltre cinquanta affreschi che danno vita ad un percorso artistico unico nel suo genere raccontando i lavori e le fatiche di un tempo. A Cibiana di Sotto troviamo anche un interessante patrimonio architettonico con diverse abitazioni che risalgono ai secoli XVI-XVIII. Il Museo Dolomites “Museo nelle nuvole”, allestito in un forte della Grande Guerra sul Monte Rite (2181 m), racconta la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico. Nella galleria trovano spazio, dalla collezione Reinhold Messner, quadri ed opere rappresentanti le Dolomiti dal Romanticismo fino all’arte contemporanea. Le vedute artistiche si alternano agli scorci panoramici delle finestre del museo sulle più famose vette dolomitiche fra cui la Marmolada, il Monte Pelmo, la Tofana di Rozes, il Sorapis, l’Antelao e le Marmarole.