Mentre faceva legna con alcuni amici in località Pian dei Buoi, Romano Da Prà, 71 anni, di Lozzo di Cadore, ha perso la vita rimanendo schiacciato tra il trattore e un albero. L’uomo stava percorrendo una ripida strada sterrata quando il mezzo si è rovesciato a causa di un sasso contro la pianta. L’allarme è scattato poco prima delle 11.
Sul posto il personale sanitario dell’automedica inviata dal 118 ha tentato inutilmente le manovre di rianimazione. Constatato il decesso e avuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma ricomposta è stata caricata in barella e trasportata a spalla da 10 tecnici del Soccorso alpino del Centro Cadore per circa 300 metri fino alla strada, per essere poi accompagnata alla cella mortuaria di Lozzo. Sul posto anche i vigili del fuoco e i carabinieri. (fonte: AdnKronos)
Gran lavoratore e ottima persona
Ennesima tragedia causata dal ribaltamento di un trattore: questa volta la vittima è RomanoDa Prà Munaro, di Lozzo, classe 1940, celibe. La tragedia in località “Naro” , lungo la strada che dal centro di Lozzo porta all’altipiano di Pian dei Buoi; da quelle partiDa Prà possedeva una baita, ereditata dalla sua famiglia, che utilizzava sia per il fieno e sia per la legna. «Una ottima persona», racconta Franco Laguna, suo grande amico, «grande lavoratore, incominciò presto a lavorare con una impresa comunale di Lozzo, dopo la quale si fece assumere come muratore dall’Impresa CianToma di Domegge, dove ha lavorato per lunghi anni. Di carattere molto gioviale, é sempre stato appassionato di montagna e di boschi. Di carattere generoso, quando qualche persona aveva bisogno di aiuto si faceva in quattro per dare una mano. Daquando ereditò la baita, questo divenne il
suo pensiero principale. La restaurò, come fece anche con la sua casa vicina all’asilo di Lozzo; essendo del mestiere, faceva sempre tutto da solo. Una volta andato in pensione, la baita era diventato il suo pensiero predominante e vi passava molto del suo tempo. Gran parte del tempo restante lo trascorreva con gli amici, qualche volta davanti a un’ ombra. Pur essendo molto abile con la cazzuola e la martellina, non lo era altrettanto con i mezzi motorizzati, tanto che il suo mezzo di trasporto favorito era sempre stato la bicicletta». Il fatto che, come risulta in paese, abbia quasi sempre lavorato da solo sia nella ristrutturazione della casa e sia nei lavori alla baita, potrebbe essere uno dei motivi che hanno causato l’incidente.
(di Vittore Doro – fonte: Corriere delle Alpi)