«Per la prima volta anche i bellunesi potranno arrivare a Venezia prima delle 8, ma mancano corse serali in più da e per Conegliano e alcune nei festivi per agevolare i turisti. Tra le note positive anche il fatto che la stazione di Belluno, diventando uno snodo per tutte le direzioni, dovrà essere sempre presidiata». Qualche vittoria è stata ottenuta con il nuovo orario cadenzato, ma pendolari e tecnici delle ferrovie chiedono comunque delle modifiche.
La tratta Belluno-Padova. «Con il nuovo orario cadenzato abbiamo ottenuto qualche vittoria», spiega Mattia Centeleghe. «Quel treno feriale da Belluno per Padova delle 4.48, infatti, permetterà ai pendolari di arrivare a destinazione per le 7.30, mentre nella bozza iniziale si prevedeva di giungere a Padova dopo le 8». Tra le altre vittorie, Centeleghe annovera anche «l’arrivo a Belluno al minuto 30». Sulla tratta Padova-Belluno, invece, «ci sono state concesse due coppie di treni in più rispetto ad ora, ma non ci stancheremo di chiedere un treno che parta un’ora più tardi rispetto all’attuale corsa delle 21.29, fondamentale per le lunghe percorrenze».
Belluno-Conegliano. Per la prima volta dopo 50 anni, i pendolari potranno arrivare a Venezia prima delle 8 (alle 7.30). Ma anche l’attesa a Conegliano di 13-15 minuti sarà positiva, visto che la coincidenza per Venezia o per Belluno partirà direttamente da Conegliano, con il treno quindi vuoto. Tra le richieste: «Per favorire il rientro dalla pianura, stiamo trattando con l’azienda per poter avere due corse in più alla sera (una per verso di marcia), un’ora dopo le ultime (previste oggi alle 19.16 per Conegliano e alle 20.41 da Conegliano)». «Anche su Conegliano», conferma Centeleghe, «ci hanno promesso il minuetto al posto delle automotrici, in modo da aumentare la capacità di posti e garantire dei tempi sprint».
La Belluno-Calalzo. «Abbiamo meno treni, ma saranno più efficaci. La cosa importante è che a Ponte nelle Alpi avremo la coincidenza da e per Conegliano e a Belluno da e per Padova, con un’attesa di circa un quarto d’ora, il tempo per assorbire eventuali disturbi della circolazione».
I disagi nei festivi. Nei festivi si soffrirà di più con l’orario cadenzato. Su Calalzo, Venezia e Padova si perdono dalle tre alle quattro corse, ma la speranza dei pendolari è di riuscire a ottenere treni diretti Venezia-Calalzo e Ponte nelle Alpi-Padova, con la coincidenza a Ponte per garantire il servizio nel Cadore. «Questo permetterebbe anche un maggiore utilizzo dei treni da parte dei turisti. Essendo questa l’unica linea che aumenta l’utenza nei periodi di vacanza, c’è l’interesse da parte della Regione e della società a darci una risposta positiva».
Per il portavoce delle associazioni degli utenti, «rispetto alla prima bozza, l’orario è stato migliorato, anche se non è perfetto. Dovremo monitorarlo, prendere nota dei disagi e presentare le proposte di modifica in primavera».
Ma c’è anche il lato positivo: «Grazie a questo orario, Belluno diventa di fatto il nodo di tre linee: per Padova, per Calalzo e per Conegliano. A Belluno, inoltre, sarà fatto il rifornimento di carburante di alcuni treni, mentre altri resteranno la notte a Belluno, garantendo la presenza di personale 24 ore su 24».
Resta il problema delle coincidenze con le corriere di Dolomitibus: «L’orario cadenzato potrà diventare un’occasione per rimodulare tutto il servizio di trasporto locale. Una nota di demerito, però, la merita la Regione, che non ha fornito per tempo l’orario alla Provincia, che ora si trova a fare le corse per adeguare il proprio servizio».
Tratto dal Corriere delle Alpi 1 dicembre 2013