La Casa Puicher s’Kottlars, edificio in stile blockbau è databile alla meta del XIX secolo. L’abitazione, secondo l’impianto tradizionale, presenta al piano terreno un corridoio (labe), che si sviluppa da est a ovest, dal quale si accede alla cucina (kuchl), al tinello (kòschtibe) e a una camera da letto (kommer). Nella cucina sono esposte le vecchie stoviglie: piatti, forchette, pentole in ferro, un paiolo in rame, piccoli attrezzi tutti appartenuti ai proprietari della casa. Accanto alla cucina si trova il tinello, con le pareti foderate in legno, la stufa in muratura (kòchlouvn) e un tavolo sul quale sono esposti degli oggetti che illustrano i lavori svolti dalle donne sappadine: il ricamo, la fabbricazione delle scarpe di stoffa, il rammendo e il cucito. Al piano superiore si possono visitare il gabinetto (gònk) all’esterno del ballatoio, una seconda camera da letto e un piccolo laboratorio per aggiustare e fabbricare attrezzi da lavoro. Alla casa sono annessi, diversamente da come accade in questa tipologia di abitazione, la stalla (schtòl) e al piano superiore il fi enile (dille).
Da alcuni anni, nello spazio antistante l’ingresso, è stato ricavato un piccolo orto (gòrte) dove vengono coltivate le verdure ed i cereali che potevano crescere in passato nella valle. Vicino alle patate (eapfl), che si raccolgono in autunno, vi sono i cappucci (kobaskepfe) utilizzati per preparare i crauti, le fave (poan), i piselli (orbasn) e diversi tipi di rape (ravanelli gialli (ravaneis), rape rosse (roata ruibm) e bianche, rape per il bestiame (vihronkle). Vi troviamo anche il ciuffo del rafano (krean), l’erba cipollina (schnittla), cipolle (zbival), aglio (knouval), carote (moarn), bieta (piessl) e crescione (kresse), che si mangiava insieme all’insalata (solat). Tra i cereali, un tempo coltivati in campi interi, si possono riconoscere le spighe baffute dell’orzo (gèrschte) con cui si preparavano le minestre, la segale (rokke) che giunge a maturazione solo se seminata in autunno, l’avena (hober) data in pasto ai cavalli. I fiori azzurri del lino (hoor) ondeggiano in estate accanto ad altri fiori come le calendule e ricordano gli ampi fazzoletti di terra a ridosso del paese: il lino veniva lavorato e tessuto in casa per confezionare biancheria e abiti. Nell’orto non mancano le erbe officinali e aromatiche (kraiter), come la menta (minzn), la malva (malva), la camomilla (komildn), l’assenzio (bermant) e il dragoncello (pèrschtròmm) con cui si condiva la ricotta acida (saurnschotte).
Indirizzo: Borgata Cretta, Sappada
Contatti: tel. 0435 469131 (Ufficio Turistico) – Luigi Kratter 339 6737769
Orari: periodo estivo e su prenotazione, chiuso in inverno
Ingresso pagamento
Servizi: visite guidate
Sito web: www.plodn.info