L’inverno e la neve ci danno l’occasione di poter stare a casa e dedicarci alla lettura di qualche libro. Abbiamo trovato e scelto per voi due libri, di due giovani scrittori, che hanno scelto di ambientare i loro romanzi in Cadore: “La Belva” di Francesca Bertuzzi, Newton Compton, 2013 e “Siro” di Francesco Vidotto, Minerva Edizioni, 2011. Entrambi i libri sono acquistabili comodamente tramite web. Non vi resta che scegliere, e se li avete già letti scriveteci una recensione alla fine dell’articolo, buona lettura!

 -La Belva –
“Domegge di Cadore, luglio 2012. Rebecca, Stella, Livia e Valentina stanno giocando sulle rive di un ruscello. La loro adolescenza è limpida e spensierata, la vacanza che le aspetta è luminosa e piena di attese. Fino a quel pomeriggio, quando all’improvviso ritrovano un corpo riverso nell’acqua: un ragazzo con il volto sfigurato. La direzione della loro estate cambia, e con essa quella delle loro vite. Cosa sta accadendo nei boschi delle Dolomiti? L’ipotesi più attendibile è che un animale pericoloso e affamato attacchi gli uomini. Eppure c’è qualcosa di poco chiaro in una vicenda apparentemente semplice. E mentre la polizia dispone il coprifuoco e il divieto per tutti di recarsi nei boschi, un innaturale silenzio cala sulla macabra scoperta. Ma le quattro ragazze, risucchiate e quasi affascinate da un pericolo ignoto, non riusciranno a sottrarsi la belva bertuzziall’effetto domino scatenato dalla loro curiosità e dal desiderio di sapere. Il prezzo che pagheranno sarà altissimo: i luoghi della loro infanzia si deformeranno, tanto da far paura, e la loro gioiosa esistenza lascerà il posto a una realtà violenta e inquietante…”

Francesca Bertuzzi nasce a Roma nel 1981. A 22 anni ha conseguito il master biennale in “Teoria e Tecnica della Narrazione” alla Scuola Holden di Torino. Ha seguito un laboratorio di regia diretto da Marco Bellocchio e Marco Müller. Negli ultimi anni si è dedicata alla scrittura cinematografica, vincendo premi e riconoscimenti internazionali con diversi cortometraggi. Ha diretto e montato il backstage del film Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido e attualmente sta lavorando a due sceneggiature cinematografiche con produzioni internazionali. Con la Newton Compton ha pubblicato Il carnefice, che ha riscosso un grande successo, vincendo anche il premio letteratura e cinema Roberto Rossellini 2011, Il sacrilegio e La belva.

– Siro
“Un diario di pelle vecchio di oltre cinquant’anni con dentro una storia tutta scolorita, macchiata di vino, di sudore e di tante lacrime. Una storia dura come la pietra, terribile e dolce, tenuta segreta, celata nel silenzio della gente di paese, nascosta in un passato lontano riportato a galla per caso una mattina di febbraio del 2005. Una storia d’amore e rassegnazione: la storia di Siro. Siro è un pastore con mani callose e scarpe grosse. Vive insieme ai suoi fratelli e alla madre una vita misera all’ombra delle Dolomiti, resa ancora più difficile da un padre alcolizzato e violento. Guarda con occhi lucidi i bambini che vanno a scuola e desidera più di ogni altra cosa imparare a leggere finché, un giorno di mezza estate, la maestra Roberta gli regala un abbecedario. Siro studia lassù nei pascoli d’alta quota, in compagnia solamente del suo gregge e conosce mondi fantastici e lontani. Il cuore gli si gonfi a di curiosità e lo spirito si raffina. I suoi occhi celesti e intelligenti, un giorno di mercato, incontrano quelli di Vera. Fra loro nasce un amore di una passione profonda e travolgente. Un amore sano, unico e impossibile a causa l’ostilità violenta del padre di lei. Siro si rassegna alla propria sorte, abbassa gli occhi, stringe forte i pugni e se ne va con le guance umide di lacrime senza immaginare quali feroci trame il destino avrebbe ordito su di lui. Ne verrà a conoscenza un po’ per volta, inghiottendo bocconi taglienti e amari fino ad invecchiare e a guardare con stupore, dal tavolo di un?osteria, con un bicchiere di rosso stretto in mano, quale sorpresa la vita può ancora riservare. Dopo tante sconfitte e così tanto dolore, finalmente una goccia di miele, una goccia piccola, dolce e preziosa. Una goccia soltanto che vale una vita intera.”
Da segnalare che il romanzo è stato vincitore del premio Cortina d’Ampezzo 2011 per la letteratura di montagna e vincitore del premio letterario e Leggere LiBeRI 2013 – Trento

vidotto siroFrancesco Vidotto nasce a Treviso il due agosto del 1976. Sin dall’infanzia dimostra di possedere una fervida immaginazione ed una profonda sensibilità per la natura che spesso comunica con lui. Cresce in famiglia, a stretto contatto con i genitori ed i nonni materni, dividendo il suo tempo tra Conegliano e Tai di Cadore. Si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. Porta a termine il corso di laurea in quattro anni facendo il pendolare. Il tragitto in treno gli è utile per continuare la lettura che lo incanta sempre più. L’ingresso nel mondo del lavoro non è molto diverso da ciò che Francesco immaginava. Prima è assunto da un’importante società di revisione, poi collabora con uno studio commercialistico ed in fine nuovamente la revisione. La professione di revisore è molto meccanica e arida. Spesso si trova lontano da casa, in albergo per mesi, senza colleghi o amici. Nel giro di poco più di tre anni decide di cambiare nuovamente impiego. E’ l’inizio di un periodo fortunato: il casuale incontro con un famoso scrittore Italiano lo porta a decidere di pubblicare “Il selvaggio”. Le risposte delle case editrici sono molte ed entusiaste. La sua scelta ricade su di un antico e prestigioso editore di Lanciano: Carabba. Francesco spende la settimana lavorando e scrivendo