Tra i soggetti economici che hanno subito danni enormi dalle abbondanti precipitazioni delle scorse settimane ci sono anche i rifugi del Cadore protagonisti del progetto Regno delle ciaspe. Sono 26 rifugi che da qualche anno hanno scelto di rimanere aperti anche durante la stagione invernale per favorire gli appassionati di escursionismo sulla neve che così riescono ad avere importanti punti di riferimento dove riscaldarsi e mangiare. Una iniziativa che sta dando ottimi risultati grazie all’attrazione prodotta dalle Dolomiti cadorine. Quest’anno però il trand è stato interrotto dal maltempo che ha costretto anche i gestori più coraggiosi a chiudere i rifugi. Alcuni riapriranno sabato 22 febbraio, dopo giorni e giorni di lavoro per battere i percorsi, risistemare la segnaletica e riscaldare i rifugi. Ma molti non ce l’hanno ancora fatta causa le slavine che impediscono l’accesso. Tra domani e la prossima settimana saranno aperti il Rifugio Ciareido a Pian dei Buoi, L’Eremo dei Romiti sopra Domegge, il Rifugio Costapiana sopra Valle, il Talamini sopra Vodo, il Dolomites sul Monte Rite e il Città di Fiume sotto la parete nord del Pelmo.
Per gli escursionisti, con o senza ciaspe, la riapertura di questi rifugi dolomitici rappresenta una preziosa opportunità per trascorrere un finesettimana sulla neve a contatto con la natura. Il Cadore regno delle ciaspe ha la fortuna che cresce esponenzialmente il numero delle persone alle quali la montagna piace slow. Il desiderio di lentezza piace sempre di più. Ed ecco allora le ciaspe che consentono di effettuare escursioni anche quando la neve è alta. I percorsi che portano ai rifugi cadorini aperti sono battuti per consentire a tutti di praticarli.