“Esprimo soddisfazione per l’esito della votazione dell’adozione dello Statuto dell’ente” dichiara Tatiana Pais Becher, Consigliere Unione Montana Centro Cadore e capogruppo di minoranza Comune di Auronzo.

L’antefatto. Durante il primo consiglio dell’Unione montana del Centro Cadore [13 ottobre 2013 ndr] era stata richiesta la modifica dell’articolo 14 dello Statuto, riguardante l’elezione del Presidente, comunicata via mail ai consiglieri solo due giorni prima dell’assemblea. Nella prima bozza dello Statuto si diceva che «il presidente è nominato dal consiglio fra i propri componenti sindaci a maggioranza assoluta dei componenti assegnati», mentre nella proposta di modifica si leggeva che «il presidente è nominato dal consiglio fra i propri componenti sindaci di comuni che hanno delegato all’Unione la gestione associata di tutte le funzioni e servizi previsti dalla legge, a maggioranza assoluta dei componenti assegnati».
“In quell’occasione avevo sollevato delle obiezioni alla modifica dell’art. 14 e avevo manifestato il voto di astensione, in quanto il comma 2 dell’articolo 14 avrebbe potuto essere imputato di illegittimità poiché decretava a priori l’inferiorità di un Comune che non vuole aderire all’Unione dei servizi, di fatto escludendo il suo Sindaco dalla presidenza dell’Unione dei Comuni, limitando nella fattispecie la libertà di azione dei due Comuni di Auronzo e Pieve” spiega Pais Becher.
La Comunità Montana ha così richiesto un parere legale allo Studio Zanchettin Travaini che, in data 12 dicembre, afferma come tale proposta di modifica sia “gravemente lesiva del diritto di elettorato passivo, introducendo un limite in caso di elezione del Presidente” e cita una sentenza della Corte Costituzionale che afferma: “Il diritto di elettorato passivo è un diritto politico fondamentale che l’art. 51 Costituzione riconosce e garantisce”, evidenziando che si tratta di una modifica illegittima e anticostituzionale.

Nella votazione, tenutasi il 4 febbraio, il Consiglio dell’Unione Montana ha respinto così la proposta di modifica di tale articolo, in seguito proposta anche da una mozione presentata dal Sindaco di Calalzo e da altri 4 consiglieri, con 22 voti contrari e 6 favorevoli. Lo Statuto è stato così adottato all’unanimità, nel rispetto della Costituzione senza limitare la libertà di azione e di scelta dei Comuni che non devono sottostare all’obbligo di legge per l’adesione all’unione dei servizi, quindi Auronzo e Pieve di Cadore.