In vista del referendum che coinvolgerà Comelico Superiore il 30 marzo riportiamo la lettera di Pamela Zambelli Tortoi, giovane residente del comune comeliano.

“Cari giovani di Comelico Superiore, il 30 marzo saremo chiamati alle urne nel nostro solito seggio di voto per esprimere la nostra preferenza al quesito del Referendum. Permettetemi di rubarvi un paio di minuti per spiegarvi perché credo sia importante il nostro voto, sia esso orientato per il SI o per il NO!!

Ho deciso di intraprendere la strada di questo Referendum, di crederci e di metterci la faccia perché penso che questa sia l’unica via democratica e legale per cercare di cambiare la nostra situazione… le diversità di gestione del territorio da parte delle Regioni Autonome a noi confinanti sono troppe e ora più che mai ci penalizzano fortemente. La certezza che il Referendum sia la soluzione a tutti i nostri problemi non c’è, ma sono sicura che se la situazione rimane così tra pochi anni potremo rimpiangere l’opportunità che possiamo cogliere adesso!!!
Probabilmente non ce ne rendiamo ancora conto ma se continuiamo così le nostre comunità sono destinate all’estinzione. Pensiamo solo a quanti giovani partono in cerca di lavoro perchè nei nostri paesi non trovano impiego, e di conseguenza non vedono una prospettiva di futuro… Partire dovrebbe essere una scelta ma purtroppo sta diventando sempre più un obbligo, questo mi rattrista e dovrebbe far riflettere anche tutti voi!!!

Viviamo in un territorio splendido, ce lo dicono tutti e ne siamo consapevoli anche se a volte imprechiamo per questo o quel disagio… (troppa neve, inverni lunghi, l’università è distante così come la discoteca o il centro commerciale ecc ecc ecc ….) ma abbiamo la fortuna di essere nati e cresciuti in una bellissima valle con caratteristiche uniche e particolari!! Purtroppo abitare in montagna sta diventando sempre più difficile e questo è dovuto soprattutto al fatto che abbiamo politiche non adatte a noi. La mancanza di normative specifiche crea situazioni spiacevoli come la chiusura degli uffici pubblici, ad esempio le poste, degli uffici turistici, delle scuole e il ridimensionamento degli ospedali. Poco a poco rimarremo senza nessun servizio e questo porterà lo spostamento della popolazione verso i centri più grossi a discapito dei nostri paesini. Tra qualche decennio nel nostro bel comune abiteranno solo poche persone temerarie che non hanno la possibilità di spostarsi e che aspettano la dissoluzione in silenzio….

Io non voglio avere questa idea pessimistica… non voglio restare inerme di fronte a questo lento spegnersi e consumarsi delle comunità. Mi piace più pensare che i nostri figli avranno la possibilità di crescere serenamente tra le nostre montagne!! Certo è che per farlo dovranno essere tutelati e avere le stesse o simili condizioni che una Regione Autonoma concede.

“Volete che il comune di Comelico Superiore sia staccato dalla Regione Veneto per entrare a far parte della Regione Trentino Alto Adige?” Tanti si chiedono perché cambiare Regione? Non sarebbe possibile ottenere l’autonomia della Provincia di Belluno intera restando in Veneto? NO… questo non è possibile perchè la costituzione non ce lo permette.
Per “accontentarci” ci hanno concesso il famoso art. 15 dello Statuto Veneto che riconosce la nostra specificità, ma finora non è stato attuato e sono passati più di due anni dal riconoscimento.
E’ come dare un osso ad un cane affamato ma lasciarglielo a metri di distanza dove non può arrivare perché il cane è legato con una catena. Dalla Regione Veneto è stato detto che l’articolo 15 non può essere applicato perché non sanno a chi affidarlo, visto che manca un Ente Provincia strutturato, per cui sarebbe un azzardo trasferire le competenze ad un enteil cui futuro è incerto. Un referendum provinciale è già stato proposto pochi anni fa con la raccolta di più di 19.000 firme ma il destino ha voluto che lo bocciassero perché incostituzionale e il fascicolo con il ricorso presentato è stato (sempre a causa del destino!) perso nei meandri della burocrazia romana…

Ho sentito dire che se passassimo con l’Alto Adige saremo l’ultima ruota del carro, dei servi…. Beh forse saremo meno servi di quanto già non lo siamo ora vedendo le bandiere delle Dolomiti di Sesto sulle piste di Padola! E per fortuna le piste sono aperte sappiamo tutti grazie a chi!!!! Ho sentito dire che se passassimo con l’Alto Adige le nostre tradizioni verranno soppresse…. credo che invece avranno l’opportunità di essere più tutelate e valorizzate e penso che se le nostre comunità si dissolveranno non ci sarà più nessuno che porterà avanti le tradizioni.

Non mi aspetto di entrare a far parte della provincia di Bolzano, non lo vorrei e penso che tanti di voi non lo vogliano, ma insieme agli altri Comuni che hanno intrapreso il nostro percorso referendario, mi auguro di poter arrivare a quella autonomia che ci darebbe la possibilità di gestire ed amministrare meglio i nostri territori.
Questi referendum ad effetto domino devono vederci tutti uniti per un unico scopo: una Provincia Autonoma in una Regione Dolomiti prevista dalla Convenzione delle Alpi e approvata dall’Unione Europea nel 1992 ma poi ratificata dall’Italia. Questa Convenzionestabilisce che i territori montani siano suddivisi in macro aree secondo analogie di caratteristiche, costumi, tradizioni e lingue minoritarie.

Questo referendum è il segno di una forte protesta che arriverà direttamente a Roma insieme a tutte le altre proteste dei comuni che ci hanno preceduto, e tutto questo affermerà la nostra difficoltà nel vivere e lavorare in montagna all’interno di una Regionein gran parte di pianura con estese aree metropolitane che non riesce a comprendere i nostri problemi.
Abbiamo la possibilità di farci sentire a Venezia e a Roma.
Abbiamo la possibilità di scegliere un futuro migliore.
Abbiamo la possibilità di dare una speranza alla nostra terra.
Molto probabilmente non beneficeremo noi direttamente di questo cambiamento ma pensiamo ai bimbi di oggi e ai nostri figli! Davanti a queste responsabilità non tiriamoci indietro e scegliamo di votare.
Non sottovalutiamoci ragazzi, il nostro voto è importante, sia esso SI o NO!
Scusate se vi ho intrattenuto più di due minuti….
Spero di avervi aiutato a capire meglio o perlomeno di avervi fatto riflettere sulla responsabilità che abbiamo!!”