Dopo la denuncia di Mountain Wilderness che minaccia di mandare all’Unesco un “libro nero” sulle Dolomiti dove il primo capitolo tratta proprio della pratica di salire in vetta con gli elicotteri; anche il Cai Veneto nella figura di Bruno Zannantonio si era espresso in merito alla pratica ” legata alla proliferazione dell’eliski e dell’eliturismo nell’ambito delle aree dolomitiche elette a patrimonio dell’umanità ma banalizzate al becero ruolo di villaggio balneare” con qualche precisazione.

Il dibattito continua con la nascita di una pagina facebook No Eliski sulle Dolomiti dove Giorgio Robino spiega le ragioni di questo spazio che conta oltre 500 iscritti. “Tutto nasce, personalmente, dalla notizia che il comune di Calalzo di Cadore ha recentemente deliberato a favore di attività di eliski in zona comunale e questo significa in particolare eliski dal versante Nord del Monte Antelao” spiega Giorgio. ” Però l’idea del gruppo nasce il 4 febbraio 2014 in collaborazione con Andrea Gabrieli, Andrea Gasparotto, Luca Visentini e molti altri, in particolare in relazione alla notizia della delibera del comune di Auronzo e di Cortina D’Ampezzo. Quello che purtroppo si sta verificando è quello che l’amico Gianfranco Valagussa chiama “effetto domino”: una volta che un singolo comune ha deliberato a favore, tutti gli altri comuni non vogliono essere da meno. Purtroppo il problema Eliski non riguarda solo le Dolomiti, ma tutte le Alpi! Però abbiamo velocemente convenuto che al momento l’urgenza è lì nel cuore delle Dolomiti, nelle montagne ancora selvaggie: l’Antelao, il Sorapiss, le Marmarole. L’eliski è la punta dell’iceberg di una devastazione più grande, di cui gli elicotteri turistici sono solo un tassello di ciò che si attuerà sui territori. Da qualche parte bisogna quindi iniziare a dire No“.

Sono quindi queste le ragioni che hanno portato un gruppo di appassionati sostenitori della conqusita delle vette fatta con le proprie gambe ad aprire questa pagina. “Le meravigliose laste dell’Antelao: me le sono guadagnate metro a metro, facendo una fatica boia, a causa della neve fonda e dell’allenamento non perfetto, motivo per cui arrivato al bivacco ho anche rinunciato alla cima… ma MAI mi sognerei di usare l’elicottero per ovviare a questa mancanza di capacità, anzi sogno il giorno in cui riuscirò a tornarci con le mie gambe per arrivare finalmente in vetta! Se la delibera di Calalzo fosse stata in vigore, probabilmente la mia salita sarebbe stata allietata dal rumore delle pale”. Si legge sotto una fotografia postata sulla pagina.

Nella pagina No Eliski sulle Dolomiti si possono leggere documentazioni pubbliche e tutto ciò realtivo all’eliski e all’eliturismo in Cadore