Wu’er Kaixi sarà il protagonista di un incontro alla sala cultura dell’Alpstation Lavaredo di Cima Gogna di Auronzo di Cadore, venerdì 1 agosto, alle ore 21, per ricordare, nel racconto di uno dei protagonisti, il 25° anniversario della tragedia di Piazza Tienanmen.

Ricordate Wu’er Kaixi,uno dei leader degli studenti della protesta cinese che culminò nella sanguinosa repressione del maggio 1989 di Tienanmen? Kaixi nel 2011 fu protagonista di due incontri organizzati dal Comune di Auronzo, nelle rassegne “Auronzo Attualità” e “Il Mondo è vostro potete cambiarlo”,quando raccontò la sua commovente storia di esiliato, visto che da 25 anni non può ritornare in Cina e da allora non riabbraccia i suoi genitori.

Dalla sua visita è scaturito anche un bel legame di amicizia con l’ex assessore alla cultura Tatiana Pais Becher che lo ha accompagnato a Dublino all’evento Electric Burma, durante il quale Bono ha consegnato il premio di Amnesty International Award of Conscience di Amnesty a Aung San Suu Kyi, dove Kaixi ha avuto la possibilità di raccontare la sua storia tenendo un discorso davanti a personaggi del calibro dei Nobel Suu Kyi e Seamus Heaney, degli artisti irlandesi Bono, Bob Geldof, Liam O’Maonlai. L’anno scorso Kaixi ha partecipato da protagonista alla XX° edizione della Marcia per la Giustizia di Agliana-Quarrata in Toscana: Kaixi e Tatiana hanno marciato insieme a migliaia di persone in nome della giustizia, della pace, dei diritti umani e Kaixi ha portato la sua testimonianza insieme a personaggi del calibro del cadorino don Luigi Ciotti, Gherardo Colombo, Antonietta Potente, Benedetta Tobagi.

Qualcuno sostiene che Wu’er Kaixi potrebbe essere lo studente, ripreso di spalle in una oramai storica foto, che si arrampica su un carro armato nel tentativo di fermarne l’avanzata. Lui ovviamente nega. Ma a distanza di oltre venticinque anni, Wu’er Kaixi, uno dei leader della protesta cinese che culminò nella sanguinosa repressione del maggio 1989 di Tienanmen, è ancora il ricercato numero due del governo cinese. Rifugiatosi prima in Francia, poi negli Usa, Wu’er Kaixi, il cui nome in lingua Uighur, l’etnia cui appartiene, significa “uomo che accende la speranza”, vive oggi a Taiwan, dove si è formato una famiglia e dove svolge una intensa attività editoriale per numerose testate straniere, tra le quali il Wall Strett Journal. Sostenitore della riunificazione cinese sotto la bandiera della democrazia, Wu’er Kaixi non fa mistero di voler un giorno rientrare in Cina, e di svolgervi un ruolo politico. Divenuto famoso per il suo coraggio, quando si presentò in pigiama ad un dibattito in TV con l’allora premier cinese Li Peng, interrompendolo più volte. Kaixi negli ultimi anni ha cercato di consegnarsi più volte alle autorità cinesi, essendo questo l’unico modo per fare ritorno in Cina, varcando la soglia delle ambasciate cinesi in varie parti del mondo, venendo sempre respinto sdegnosamente.

Wu’er Kaixi incarna la figura dell’esiliato, colui che è costretto a vivere in esilio per non essere imprigionato, l’uomo che da venticinque anni non può incontrare e riabbracciare genitori e familiari perché il governo cinese ha proibito loro l’espatrio. Colui che ha combattuto per affermare la democrazia,la speranza di un cambiamento e i diritti umani, persino iniziando uno sciopero della fame, diritti che a noi occidentali appaiono consuetudine: libertà di espressione, libertà di assemblea, lotta contro la censura, tanto che i suoi blog sono stati oscurati..