Jessica De Bernardin si è laureata da poco all’Università degli Studi di Udine presso il Corso di laurea in
Scienze e Tecniche del Turismo Culturale con una tesi dal titolo Cultura, tradizioni e governance del territorio: una possibile proposta per il rilancio turistico del Comelico e della Val Visdende. “Il lavoro deriva un’idea nata durante il corso di Economia e Gestione delle Imprese Turistiche e prevede l’analisi del mio territorio di nascita, la Val Comelico, e nello specifico si concentra sulla Val Visdende, un’oasi di bellezza naturale preservata al turismo di massa e un paradiso per gli amanti del relax, dello sport, dell’enogastronomia, ma anche per chi vuole scoprire la storia e le tradizioni locali” spiega Jessica.
“Purtroppo in Comelico non c’è ancora una radicata cultura del turismo sempre vista come un’attività di secondo livello e complementare all’industria dell’occhialeria che ha visto il boom negli anni ’80-’90” prosegue la neolaureata. Oggi le cose sono cambiate, l’importanza del settore terziario continua a crescere e non si riesce a stare al passo coi tempi. Per questo motivo ho deciso di concentrarmi sull’analisi di questo territorio, cercando di evidenziare quelle che possono essere le basi per la creazione di un prodotto turistico evoluto e di una corretta gestione dell’intero territorio. È stata realizzata un’analisi del contesto generale sia dell’intero Comelico che più specificatamente della Val Visdende, per poi analizzare quelle che sono le risorse turistiche presenti sul territorio e che costituirebbero dei potenziali fattori d’attrattiva di notevole rilevanza.
Per scoprire quello che pensano i turisti e la popolazione su questa valle è stato elaborato un breve questionario, sia in italiano che in inglese, destinato a turisti e ad abitanti del luogo. Il questionario, formato da 16 domande era strutturato con domande anagrafiche e sulla frequentazione della vallata. Il questionario è stato somministrato via internet tramite la sua pubblicazione sulla pagina facebook dal 22 maggio 2014 al 27 luglio 2014 ed è stato compilato da 125 persone di cui 64 turisti e 61 locali e l’età media dei rispondenti è di 38 anni.
Il 69% dei turisti rispondenti visita la zona raramente (da 1 a 5 volte l’anno), il 28% spesso mentre il restante 3% conosce la vallata ma non la frequenta, e il motivo principale della visita (84%) è il riposo e il relax, seguito da un 14% che pratica sport. Molti turisti soggiornano nelle zone circostanti, molti nelle seconde case, e visitano la Val Visdende solo saltuariamente “in effetti, delle 64 risposte avute dai turisti, solo in 23 casi si hanno dei pernottamenti nelle strutture della valle dove vi soggiornano per mediamente per 8-9 giorni”. Si tratta perlopiù ancora di una vacanza lunga, pochi sono quelli che vi soggiornano per 1-2 giorni, e ciò non può che confermare che si tratta di un tipo di clientela familiare e abituale, più della metà dei turisti ha affermato, infatti che conosce la zona fin da quando è piccolo in quanto vi si recava in vacanza, mentre il 42% ha conosciuto la valle tramite il passaparola di parenti e amici.
Anche i residenti si recano nella zona principalmente per motivi di svago e relax (59%), segue un 20% che vi si reca per praticare sport, mentre molto più basse sono le cifre di coloro che vi si recano per motivi lavorativi o per il semplice piacere di gustare la gastronomia locale. Il 52% dei locali si reca nella valle spesso/molto spesso durante l’anno ma c’è ancora un 48% che raggiunge la zona soltanto raramente, ovvero da 1 a 5 volte l’anno.
In questo breve sondaggio si è voluto capire, inoltre, come viene valutata l’accessibilità, l’accoglienza e la promozione turistica della Val Visdende attraverso una scala da 1 a 5, dove 1 era il massimo, ovvero eccellente, e 5 il minimo, scarso. Dalle risposte complessive date da turisti e residenti il giudizio medio si aggira attorno al 3, ovvero buono. Per quanto riguarda i maggiori problemi della valle evidenziati c’è anche qui abbastanza corrispondenza tra turisti e residenti: entrambi mettono al primo posto l’accessibilità, ovvero la presenza di strade dissestate, spesso chiuse in inverno e la mancanza di servizi di navetta; seguono il problema della mancata promozione turistica e delle strutture ricettive, giudicate obsolete, antiquate e senza i necessari servizi, alcuni turisti hanno sottolineato, ad esempio, la mancanza di servizi per i disabili nelle strutture ricettive. Altri problemi messi in luce sono l’obbligo di pagare il ticket all’entrata, la scarsità di servizi aggiuntivi nella valle, quali parchi gioco, maneggi ed altre attività ricreative; i residenti, inoltre, evidenziano la chiusura mentali e la caratteristica non collaborazione tra i vari enti, mentre tra i problemi riscontrati dai turisti c’è la mancanza di cortesia da parte di molti gestori delle attività ma anche di coloro che stanno presso la zona accoglienza all’inizio della valle.
Si è ritenuto necessario coinvolgere direttamente la popolazione proprio per sapere la loro opinione riguardo questa valle paradisiaca, sapere le loro opinioni e soprattutto quanta importanza danno al fatto che questo territorio si sviluppi turisticamente ed entri a far parte di un concreto progetto. Le proposte sono tante, di natura diversa e che necessitano di risorse economiche diverse per poter essere attuate ma, analizzando punto per punto ciò che è stato detto, sicuramente si potrebbero fare passi avanti e rendere più accogliente l’intera zona.