“Stop agli incentivi per l’’idroelettrico che danneggia i fiumi” è questo il messaggio del Comitato Bellunese Acqua Bene Comune, sostenuto da Cirf (centro italiano per la riqualificazione fluviale), Wwf Italia, Mountain Wilderess, Legambiente, Cai, associazioni dei pescatori ed oltre cento altre associazioni che hanno firmato congiuntamente l’’appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d’’acqua dall’’eccesso di sfruttamento idroelettrico.

“Nonostante le oltre 3.000 centrali idroelettriche già esistenti in Italia, i pochissimi corsi d’acqua che mantengono condizioni di naturalità elevata sono soggetti a una pressione senza precedenti a causa degli incentivi statali alle rinnovabili. Si è scatenata una rincorsa alla costruzione di nuove centrali idroelettriche, con oltre 1.500 istanze attualmente pendenti nelle regioni alpine e centinaia nelle Regioni del Centro-Sud, che riguardano spesso corsi d’acqua piccoli e a quote più elevate, il più delle volte all’interno di aree protette o comunque in contesti di particolare pregio e fragilità” spiega il Comitato.

Per questo i soggetti firmatari, estremamente preoccupati della situazione, avanzano al Governo, al Parlamento e alle Regioni una serie di richieste urgenti per evitare l’ulteriore degrado dei corsi d’acqua e per promuovere un impegno serio e concreto per una più efficace mitigazione degli impatti sugli ecosistemi fluviali e sulla biodiversità da parte degli impianti esistenti. Tra le richieste avanzate la moratoria immediata e lo stop agli incentivi governativi che andranno mantenuti solo per gli impianti che non deteriorano i corsi d’’acqua.

Gli interventi dei relatori contenuti nel dossier completo hanno evidenziato come il contributo energetico attuale di 1.890 impianti mini-idro (fino a 1 MG di potenza nominale) corrisponda a 1 millesimo dei consumi totali e a 5 millesimi dei consumi elettrici, e che gli aumenti derivanti dalla costruzione di altrettanti impianti sarebbero dello stesso ordine di grandezza a fronte della derivazione di ulteriori 3.000 km della rete idrografica nazionale (dati CIRF). L’appello è stato presentato da Andrea Goltara, direttore del CIRF, Augusto De Nato, vicepresidente del WWF Veneto, Luigi Casanova, portavoce di MW, Fausto Pozzobon di Legambiente Veneto, Simone Papuzzi, presidente dei CAI Tam Veneto e da Lucia Ruffato, presidente del Comitato Bellunese Acqua Bene Comune.

Presentata inoltre la CARTA DI PIEVE DI CADORE, atti del convegno tenutosi nel marzo 2014 a Pieve di Cadore, che si era concluso con un Appello regionale sull’idroelettrico e l’impegno di promuoverlo a livello nazionale. Questo documento è poi divenuto l’APPELLO NAZIONALE  che è possibile sottoscrivere come associazioni, comitati e gruppi di cittadini. Per adesioni e contatti scrivere a  appello.nazionale.fiumi@gmail.com

Sito Web www.acquabenecomunebelluno.it