ImmagineCi sarà la presentazione dei dati raccolti attraverso l’indagine promossa dal GAL Alto Bellunese e dalla Fondazione G. Angelini sabato 21 febbraio 2015 ore 17.00 Pieve di Cadore – Magnifica Comunità. Interverrano: Chiara Zanetti sociologa, Valentina De Marchi antropologa, Ester Cason Angelini Fondazione G. Angelini, Flaminio Da Deppo Presidente GAL Alto Bellunese, Daniela Larese Filon Presidente Provincia di Belluno, Renzo Bortolot Presidente Magnifica Comunità di Cadore.

Il progetto Giovani e Montagna: quale lavoro?/ Jugend, Berge und Arbeit, cofinanziato con fondi del programma lnterreg IV Italia-Austria, Fondo Piccoli Progetti dell’lnterreg-Rat Dolomiti Live, è stato realizzato dalla Fondazione G. Angelini (lead partner) per l’area della provincia di Belluno, in collaborazione con i partner Kammer für Arbeiter und Angestellte für Tirol per I’Osttirol e Bezirksgemeinschaft Pustertal-Comunità Comprensoriale Val Pusteria per la Pusteria. Il progetto ha permesso di compiere un’indagine esplorativa sulla condizione lavorativa dei giovani residenti in montagna, considerando le possibilità di impiego e di crescita professionale e interrogandosi sui settori che in futuro possono dare maggiori opportunità occupazionali. Il contesto lavorativo della montagna è stato messo a confronto con quello della grande città, evidenziandone i punti di forza e di debolezza. Infine è stata valutata l’importanza che aspetti quali ambiente, contesto socio-culturale e diffusione dei servizi hanno per i giovani nel determinare il loro benessere.

Dopo un’analisi del contesto socio-economico locale, è stato svolto un approfondimento quantitativo con la distribuzione di un questionario a domande chiuse, concordato fra i partner, diretto ai giovani tra i 18-34 anni residenti nelle tre aree montane oggetto di studio. Per dare rilevo alla complessità delle questioni indagate, è stato realizzato un approfondimento qualitativo tramite alcuni focus group e interviste rivolte a esperti del mercato del lavoro e del mondo giovanile. Tutti i dati emersi dalla ricerca sono stati analizzati in modo
comparativo, mettendo a confronto le risposte dei tre territori di analisi: Alto Bellunese, Osttirol e Pusteria. Esse sono accomunate dall’essere aree montane, cosa che comporta vantaggi sul piano ambientale, ma anche e soprattutto svantaggi strutturali per le difficoltà oggettive del vivere in montagna (verticalità dei suoli, difficoltà climatiche, versanti a rischio frane, mobilità difficile e insufficiente, costi maggiori per la
manutenzione). Nelle politiche europee la montagna è considerata area marginale e svantaggiata. In questa situazione i giovani hanno maggiore difficoltà a trovare lavoro rispetto ai coetanei della città, tanto più nel periodo di crisi attuale, e comunque a trovare un lavoro corrispondente al titolo di studio conseguito. Ai giovani e alle loro condizioni lavorative è dedicato il progetto.