Ritorniamo nuovamente sull’argomento “aeroporto di Cortina” dal momento che interessa per forza di cose anche il Cadore. Pubblichiamo oggi la lettera aperta di Oscar de Gasperi, che offre interessanti spunti di riflessione. E restiamo naturalmente a disposizione per eventuali repliche e aggiornamenti.
“Ritorna, come un fiume carsico che appare e scompare, il progetto di un aeroporto per Cortina. Se ne parla da anni, quasi come il prolungamento dell’autostrada A27 per Monaco. E mentre ragioniamo di trasporto aereo, tutta la viabilità del Cadore-Comelico è a rischio di valanghe e smottamenti. L’intera rete ferroviaria con il suo terminal di Calalzo ha la stessa funzionalità del Burkina Faso. Il collegamento tra i diversi paesetti del Cadore si completa un paio di volte al giorno. Un ragazzo del Comelico deve alzarsi alle 5 del mattino per essere in aula alle 8. Tutto questo per evidenziare quante altre sarebbero le priorità per una vasta ed importante area del Bellunese, rispetto ad un aeroporto certamente destinato più ad un turismo d’elite piuttosto che a scalo merci alternativo alle rotaie.
Motivazione ufficiale per Cortina che desidera l’aeroporto: rilancio del turismo specie se il biglietto aereo sarà inserito in un pacchetto che comprenda albergo, accesso alle piste di sci, escursioni con eliski in alta quota e quant’altro. Nella sempiterna logica che lo sviluppo del turismo equivale a ricchezza per tutti. Ognuno è artefice della sua fortuna, diceva lo storico latino Sallustio. Solo che in questo progetto il Comune di Cortina renderà ricchissimi pochi imprenditori, per lo più legati al settore alberghiero, condannando il resto del Cadore-Ampezzano alle briciole di una ricchezza tutta da dimostrare.
Lo storico aveva torto. Tutti i cortinesi dovranno contribuire alla fortuna di pochi imprenditori. Ma anche la mia polemica diverrebbe sterile se non supportata da adeguate argomentazioni. I politici sono abituati a offrire certezze in cambio di voti. Io invece semino dubbi e desidero essere informato prima di esprimere giudizi. E dubbi sull’aeroporto di Cortina ne ho parecchi. Pongo allora agli amministratori della Perla delle Dolomiti, all’architetto Carbonera e quanti sostengono l’ipotesi aeroporto, una serie di domande che spero possano trovare risposte adeguatamente documentate.
1) Ammesso e non concesso che l’aeroporto possa avere anche una funzione mercantile, oltre che di mero turismo per ricchi e Vip, che a mio avviso dovrebbe essere minoritaria, è stato fatto un adeguato studio economico sui vantaggi per le generazioni cadorine future in contropartita ai mancati investimenti pubblici drenati dalla partita aeroporto?
2) Con quale rete di trasporti le merci arriveranno a destinazione nei vari paesi del Cadore, Ampezzano, Comelico, Carnia, Baviera, Pusteria?
3) Quali saranno per l’immediato i vantaggi per la popolazione di Cortina che non vive di turismo?
4) Quali limiti verranno introdotti per contenere l’inquinamento ecologico, acustico ed ambientale per la conca ampezzana?
5) Quale compartecipazione all’utile dell’aeroporto avrà la componente pubblica se non si va nella logica del Project Financing?
6) Quali fasce di popolazione civile potranno accedere al servizio di trasporto aereo per evitare un uso plutocratico della struttura?
7) Per quali percentuali di utenza straniera verrà progettato?
8) Quanti alberghi, strade, viadotti, tangenziali, strutture fisse nasceranno intorno all’aeroporto a scapito di boschi, verde e fauna?
9) Quali Istituzioni avranno la responsabilità nella gestione dell’Aeroporto di Cortina in caso di incidenti e/o inquinamenti?
10) Sono stati approntati per tutti i paesi interessati ai voli di decollo, sorvolo e partenza, piani di sicurezza?
Dieci semplici domande che dovrebbero trovare unitaria risposta non solo nella documentazione pubblica a tutti accessibile, ma anche dalla stessa committenza l’aeroporto. Sia essa il Comune di Cortina, come la Provincia di Belluno, la Regione Veneta, il Ministero delle Infrastrutture.”
Oscar de Gaspari