DSC_1908La Magnifica Comunità di Cadore, avvallando la richiesta del Museo Nazionale della Slovenia di poter esporre e dare continuità alla mostra “Celti sui monti di smeraldo” realizzata dal Museo di Zuglio Carnico nel corso dell’estate, consolida recenti nuove collaborazioni con istituzioni nazionali e internazionali e nello stesso tempo promuove e rappresenta il Cadore in ambiti culturali europei.

Sono otto i reperti del Cadore in mostra nella capitale slovena dal 2 gennaio al 30 marzo 2016, tra i quali molto apprezzato è l’elmo celtico con calotta conica e puntale rinvenuto a Vallesella, oltre a altri vari reperti tra i quali i caratteristici bronzetti di Lagole.

Tale iniziativa si somma agli altri numerosi prestiti che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’attività dell’Ente. Sono state infatti continue le collaborazioni con istituzioni culturali nazionali e internazionali: nel 2013 / 14 alcuni reperti del Museo Archeologico erano in esposizione al Landesmuseum “Ferdinandeum” di Innsbruck; oltre 40 oggetti della storia antica del Cadore erano esposti alla mostra “Venetkens” a Padova, la quale ha avuto un gran riscontro di pubblico con altre 40.000 visitatori; attualmente dei reperti cadorini sono in esposizione a Brescia, presso la mostra “Roma e le genti del Po” evento legato all’Expò di Milano; infine, un nucleo di fondamentali documenti sulla vita di Tiziano della Magnifica Comunità è in visione a Praga alla mostra “Vanitas. Titian” fino al 25 marzo.

“Queste collaborazioni – afferma il Presidente Bortolot – dimostrano la ricchezza dei beni storico artistici conservati presso i musei del territorio e nello stesso tempo offrono la straordinaria opportunità di incentivare la promozione di questa eccezionale terra, patrimonio dell’Unesco, attraverso la sua ricchezza più autentica e affascinate, la storia e l’arte. L’Ente, attraverso una serie di azioni di miglioramento espositivo museale, di promozione mirata, di ricerca e di continua collaborazione con Soprintendenze, Istituzioni culturali e soggetti privati, sta investendo sui musei consapevole della potenzialità che essi rappresentano all’interno della promozione territoriale, sia quali attrattori di flussi turistici che attivatori di processi sociali indispensabili per il futuro della vita in montagna”.

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