«Fede e libertà. Sono questi gli elementi portanti della vita e dell’opera di Giovannino
Guareschi, giornalista e scrittore nel quale la vita e la letteratura si identificavano». Così Giovanni Lugaresi, uno dei massimi studiosi dell’opera letteraria del “papà” di Don Camillo e Peppone, lo scorso 23 luglio a Calalzo di Cadore, all’inaugurazione della mostra “Tutto il mondo di Guareschi”, una delle iniziative proposte dall’amministrazione comunale nell’ambito di “Don Camillo e Peppone in Cadore. Un’estate di letture in compagnia di Giovannino Guareschi”.
Lugaresi ha ripercorso la vita e il lavoro dello scrittore emiliano, sottolineandone, innanzitutto, la coerenza. Una coerenza che lo ha portato, nel 1954, dopo la condanna per l’affaire De Gasperi (Guareschi fu condannato per diffamazione a mezzo stampa e non per falso) ad andare in carcere a Parma. Una coerenza che lo ha portato a tenere fede al giuramento fatto al re e ad andare, dopo l’8 settembre, in prigionia in Germania e Polonia. «Dalla prigionia, dove scrisse molto e dove le sue muse ispiratrici furono la fame il freddo e la nostalgia, uscì con 40 chili di peso in meno ma ne uscì vincitore» ha spiegato Lugaresi. «La sua vittoria è stata quella di essere riuscito a *non odiare nessuno»*.
«Uomo di profonda fede cristiana e uomo profondamente libero è stato Guareschi» ha affermato Lugaresi durante la partecipata conferenza tenuta alla sala consiliare Norma Cossetto. «La sua grande lezione è stata questa: il richiamo costante ad adoperare, ognuno di noi, il senso critico e non accettare supinamente gli ordini di scuderia».
Don Camillo e Peppone sono gli immortali personaggi creati dalle penna di Guareschi. «Sono avversari ma hanno elementi comuni che ci devono far riflettere» ha affermato Lugaresi. «Amano la loro gente e ad essa insieme danno una mano. Succede così anche oggi»? A proposito dell’oggi, Lugaresi ha sottolineato come Giovannino Guareschi sia attualissimo: «Tante le “anticipazioni” contenute in diverse sue pagine sull’ecologia, contro la cementificazione dilagante già a quei tempi, sui i problemi dei giovani e delle famiglie, sulla crisi economica».
La presentazione ha visto anche l’intervento del *Gruppo lettori Calalzo*. Gabriella Bertazzolo, Paola De Nardo, Franca Paccagnella, Marcella Rosenwirth e Andrea Valmassoni hanno proposto in maniera intensa e coinvolgente alcune pagine tratte da due racconti del “Mondo Piccolo”: “Il proclama” e “All’Anonima”. Letture dalle quali sono emersi i convincimenti di Guareschi relativamente alla scrittura. “Ha bisogno di molte parole chi deve mascherare la sua mancanza di idee o chi deve mascherare le sua intenzioni» Guareschi fa dire a Don Camillo nel racconto “All’Anonima”. E Peppone concorda, proponendo di cancellare dal vocabolario tutte le parole che sono in più rispetto al numero delle cose da dire.
La prossima iniziativa in programma nell’ambito di “Don Camillo e Peppone in Cadore” è fissata per venerdì 5 agosto, alla Bètola all’Oca Bianca (via Roma a Calalzo, inizio ore 20) con alcuni “assaggi di letture” proposti sempre dal Gruppo Lettori. Per adesioni: 347.0722684.
La mostra “Tutto il mondo di Guareschi” proseguirà (in municipio, orari di apertura degli uffici comunali) fino al 15 agosto.