La castagna è il frutto principe della stagione autunnale. Detta anche “pane dell’inverno”, nelle epoche storiche più povere incarnava le calorie e la materia prima della farina (specie per il castagnaccio) per sfamare il nucleo famigliare.

Quelle che mangiamo abitualmente sono il frutto del Castagno selvatico (Castanea sativa) e si differenziano dalle castagne dell’Ippocastano (Aesculus hippocastanum), quelle che noi volgarmente chiamiamo “castagne matte”. Un’altra differenza la si può trovare tra le classiche castagne (Castanea vulgaris), frutto dell’albero selvatico, che hanno forma, dimensione, sapore molto variabili, e i marroni, che invece, sono i prodotti dall’albero coltivato, che hanno caratteristiche più standardizzate e sono anche più pregiati e costosi.

Nelle nostre zone del Cadore in realtà, è difficile trovare alberi di castagne commestibili, più diffusi invece nelle zone del basso bellunese, ma troviamo frequentemente le cosiddette castagne matte, che i nostri nonni ci consigliavano di raccogliere e tenere in tasca tutto l’inverno per prevenire il raffreddore.
La castagna è un frutto che fin dall’antichità veniva utilizzato non solo in cucina, ma anche per moltissimi altri scopi, grazie alle sue innumerevoli caratteristiche benefiche: nel Medioevo si utilizzavano le castagne per combattere emicrania e gotta; l’acqua di lessatura delle foglie e delle bucce delle castagne veniva consigliata a chi soffriva di dolori cardiaci; a chi soffriva di problemi alla milza si suggerivano le caldarroste, mentre le castagne lessate venivano somministrate ai malati di fegato; con l’aggiunta di liquirizia e felce dolce diventavano un rimedio per chi soffriva di disturbi di stomaco; la farina di castagne veniva utilizzata in caso di flusso mestruale abbondante, per i dolori renali in gravidanza e per prevenire il rischio di aborto; in caso di tosse, la castagna veniva utilizzata per il suo effetto espettorante e antispasmodico.
Ancora oggi si è certi delle sue numerose proprietà e, nonostante la paura che incute alle persone attente alla linea, è un alimento adatto a tutti.

Soprannominate per molto tempo “cereali che crescono sugli alberi”, le castagne dal punto di vista nutrizionale hanno una composizione molto simile a quella dei cereali, pur non contenendo glutine; sono quindi una valida alternativa in caso di intolleranza e coprono completamente la parte glucidica del pasto. Pertanto da esse si può ricavare un’ottima farina che può essere utilizzata preparare pane, ciambelle, polenta, frittelle e torte.

Sono composte per il 48,6 % da acqua; 100g di castagne contengono 45.5g di carboidrati, 2,4g di proteine, 2,2g di grassi e 8g di fibre. Sazianti, ricche in fibre e minerali, utile in caso di anemia, stanchezza psicofisica, grazie al loro elevato apporto calorico (circa 287 calorie in 100 grammi), e ancora in gravidanza, in virtù del loro apporto di acido folico, che previene malformazioni fetali. Sono utili in convalescenza, ad esempio per anziani e bambini dopo un’influenza. Aiutano a ridurre il colesterolo, riequilibrano la flora batterica.

Tra le vitamine contenute nelle castagne troviamo: vitamina A, B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina), B5, B6, B9 (acido folico), B12, C e D. Contengono inoltre potassio (antisettico, rinforza muscoli e ghiandole), fosforo (calcificante, collabora alla formazione della cellula nervosa), zolfo (antisettico, disinfettante, contribuisce all’ossificazione), sodio (utile alla digestione e all’assimilazione dei nutrienti), magnesio (coadiuva alla formazione dello scheletro e agisce come rigeneratore dei nervi),calcio (ossa, sangue, nervi), cloro (ossa, denti e tendini).
A causa dell’alto contenuto di amido, se le castagne non vengono cotte bene la loro digestione può risultare difficoltosa. In generale il loro consumo è sconsigliato per chi soffre di colite, aerofagia, diabete, obesità e patologie legate al fegato.

Insomma questo alimento è un vero toccasana per la nostra salute. Da assumere con moderazione, ma nel nostro autunno non dovrebbe mai mancare, anzi, un consiglio può essere quello di inserirlo come spuntino fuori casa, grazie alla praticità di consumo e trasporto.

Un’ultima curiosità: per scartare da subito le castagne non buone, si possono mettere a bagno nell’acqua per circa un’ora, quelle che verranno a galla sono da scartare, in quanto sicuramente guaste.

BUON AUTUNNO A VOI!!!

 

A cura della Dott.ssa Patrizia De Pol, biologo nutrizionista