Riceviamo e inoltriamo il comunicato stampa relativo al traffico dei TIR in transito lungo la Val Boite:
<<Favorevole alla costruzione delle tangenziali in Val Boite è, principalmente, chi risiede lungo la SS. 51 di Alemagna, nell’illusione di liberarsi dal passaggio, divenuto ormai insopportabile, dei TIR.
E’ una posizione più che comprensibile, ma è – appunto – un’illlusione.
Come abbiamo sostenuto nelle nostre osservazioni al Ministero dell’Ambiente, il miglioramento della viabilità finirà inevitabilmente per incoraggiare l’aumento del traffico pesante.
E il Ministero ci ha dato ragione laddove afferma, nel provvedimento di assoggettamento a VIA della variante di San Vito, che “si ritiene inevitabile un incremento dei volumi di traffico e un incremento dell’attrattività del traffico lungo la SS 51”, evenienza che potrebbe incidere negativamente su tutto l’asse. E in particolare nei paesi per i quali le varianti non sono previste come Borca , Vodo e la stessa Valle di Cadore.
La soluzione, evidentemente, non è lo spostamento del traffico più a nord o più a sud, ma la sua riduzione o, meglio, per quanto riguarda i TIR, l’eliminazione definitiva (eliminando in tal modo anche la presunta “necessità” delle varianti).
Bene ha fatto il Sindaco di Cortina ad invocare un intervento del Prefetto per bloccare i TIR durante l’esecuzione dei prossimi lavori di adeguamento lungo l’ Alemagna tra Cortina e Longarone. In vista del Mondiali 2021.
E bene fanno i sindaci del Comelico e del Cadore a chiedere un intervento di analoga portata per la 51 bis e la Carnica.
E i Sindaci della Valle del Boite nulla dicono?
E’ evidente che di fronte all’aumento esponenziale del traffico pesante di puro transito (proveniente addirittura da Bielorussia e Lituania oltre che da Slovacchia, Romania e e Polonia!) serve un coordinamento forte di tutti i Sindaci che facciano, assieme ai cittadini ormai esasperati, un fronte unico.
E’ necessario pensare ad un intervento radicale e cioè il divieto di transito per gli automezzi che superino una certa massa , in pratica tutti i quattro o cinque assi che effettuano per la maggior parte trasporto internazionale, su passo Cimabanche, passo Tre Croci, passo Misurina e passo Monte Croce Comelico e Mauria.
Non si dica che non si può fare perché abbondano in Italia gli esempi di decreti prefettizi di interdizione del traffico pesante per motivi di sicurezza pubblica, sicurezza della circolazione, salubrità dell’ambiente ecc. Si tratta spesso di provvedimenti a durata limitata, ma intanto si può cominciare così.’
E nel contempo, lavorare insieme per un provvedimento interdittivo di carattere permanente poiché è evidente che le montagne Patrimonio dell’Umanità non possono avere le vallate ammorbate dai TIR.
Se, come auspicato da Tirolo e Provincia di Bolzano, si procederà a breve ad un aumento dei pedaggi sul Brennero, ci dobbiamo attendere un ulteriore incremento del traffico pesante che sceglierà l’ Alemagna piuttosto che l’ A22.
E’ quindi urgente provvedere con decisione. >>
Fonte: Per il Gruppo cittadini contrari alla variante di San Vito: Stefano De Lotto, Massimo Strazzabosco, Patrizia Perucon, Aldo Panciera