Giuseppe Casagrande, sindaco di Pieve di Cadore, è sempre più solo ed isolato. Il largo gruppo di collaboratori che costituivano la vera ricchezza di “Progetto Cadore”, lista civica nata nel 2017, si è quasi completamente disgregato.
Dopo l’uscita nel 2020 di Matteo Toscani, assessore esterno e quella del capogruppo di maggioranza Alessandra Del Favero a inizio 2021, ora è la volta dell’assessore Stefano Campi e del vice-sindaco Laura Zandonella.
Oltre a loro, anche altri componenti della squadra che partecipavano al progetto, col tempo hanno preso le distanze e ad oggi la situazione è di una giunta ridotta all’osso (e addirittura impossibilita a espletare il suo compito istituzionale).
Una vera e propria disfatta il cui principale responsabile pare essere il primo cittadino di Pieve, accusato di aver monopolizzato le varie mansioni e soprattutto di aver estromesso dalle decisioni gli altri membri dell’amministrazione. Ipotesi sostenuta anche dalle testimonianze che riportiamo di seguito.
Casagrande attraverso i quotidiani locali fa sapere l’intenzione di proseguire fino alla scadenza naturale del mandato, fissata per il 2023 e dichiara: “Sono amareggiato. Ho sempre cercato di valorizzare tutti“.
Lettera di dimissioni dell’assessore Stefano Campi:
“Onorevoli consiglieri,
con la presente rassegno le dimissioni dalla carica di assessore in giunta e consigliere all’interno di questa amministrazione come preannunciato nello scorso consiglio comunale.
Riassumo per chiarezza i concetti che mi hanno portato a prendere questa decisione importante e irrevocabile.
Innanzitutto la mia figura di assessore ai lavori pubblici è stata man mano sminuita e svuotata di poteri dal sindaco. Mentre nel primo anno forte era l’impronta organizzativa, da noi data ai vari uffici comunali, e le decisioni venivano prese in maniera collegiale dalla giunta, in seguito il sindaco ha preferito consigliarsi sempre di più con gli uffici comunali invece che con noi amministratori, tenendoci all’oscuro di interi progetti o importanti riunioni, riducendo così il coinvolgimento e il potere decisionale del gruppo.
La questione del giro del lago è poi la più pesante per me, la mancanza di trasparenza da parte del sindaco sulla modalità di progettazione e approvazione dello studio di fattibilità non è tollerabile.
Si sono svolte riunioni in Unione Montana mesi fa su questo argomento alle quali il sindaco ha partecipato, non esserne mai informato nè da parte dell’Unione nè da parte del sindaco significa che non c’è la volontà di coinvolgermi nonostante io abbia le deleghe per il lago in Unione Montana e sia stato sempre il maggior sostenitore e conoscitore del giro del lago in questa amministrazione.
Scoprire poi, al momento dell’approvazione in giunta, che il giro del lago proposto era mancante della parte di tracciato per Pieve, fondamentale per uno sviluppo ottimale e più volte concordato tra noi, sono segno di una superficialità politica che non tollero, significa che Pieve al tavolo in Unione Montana non era presente con il sindaco a portare le nostre ragioni e mi chiedo perchè, con quale scopo?
Ho proposto all’Unione Montana la correzione sperata al tracciato ma al momento la situazione riporta un danno per Pieve che non accetto.
Sono proprio i principi fondanti della nostra lista “Progetto Cadore” che ci hanno spinto in questa missione a venir meno, sto parlando di condivisione, collaborazione, decisione partecipativa, assoluta trasparenza e voglia di migliorare.
Infine si voleva riorganizzare la macchina comunale, valorizzando le maestranze rendendola più snella, agile e produttiva, purtroppo mi sento di dire che dopo uno sprint iniziale verso la direzione giusta ora tutto è tornato alle solite modalità, per il quieto vivere io mi son dovuto allontanare dagli uffici ed il sindaco adeguare ai loro ritmi, assurdo.
Ho capito che in organizzazioni come queste se non si applica un’impronta amministrativa giusta ma decisa, attenta ed autorevole non si riesce ad ottenere quella prontezza d’intervento, attenzione ed efficacia che i cittadini tanto richiedono e che ho cercato più volte di far comprendere ma senza risultato.
Nel tempo il gruppo “Progetto Cadore” si è sfaldato, si sono perse figure importanti e il sindaco ha dimenticato alcuni obiettivi fondanti della lista; così io non mi sento più parte di un progetto e non riconosco più ideali da portare avanti e per tutte le motivazioni che ho descritto rassegno le mie dimissioni.”
Lettera di dimissioni del vice-sindaco Laura Zandonella:
“Egregio Sindaco, con la presente intendo rassegnare le dimissioni dalla carica assessorile e di conseguenza anche dalla funzione a suo tempo conferitemi da Vicesindaca di questo Comune. Rimetto nelle tue mani le deleghe a me conferite, in quanto ritengo non esistano più da tempo le condizioni per poter esercitare le funzioni a me demandate.
Ho cercato fin dall’inizio di svolgere il compito che mi era stato assegnato con tenacia, umiltà, correttezza e soprattutto trasparenza massima, mettendo a disposizione le mie competenze e il mio tempo.
Ho dovuto presto però accorgermi che venivano prese decisioni che riguardavano i miei settori di competenza, e non solo, senza nemmeno informarmi e/o consultarmi, dimostrazione questa di scarso riconoscimento dell’incarico che ero chiamata a ricoprire.
Più volte ho fatto presente questa situazione nelle sedi adeguate, ma l’atteggiamento non è cambiato, tanto da allontanarmi sempre più dai miei compiti, scoraggiata da questo modus operandi.
Non ho condiviso la scelta di non sostituire coloro che nel corso del nostro mandato, per motivazioni varie e/o personali, hanno rassegato le dimissioni (Assessori e Capogruppo), né ho condiviso l’accettazione supina di tali decisioni senza alcuna riflessione sulle motivazioni di così tante ed importanti defezioni a dimostrazione della scarsa importanza che veniva e viene data alle persone ed ai ruoli all’interno dell’amministrazione e della palese volontà di accentrare tutto su di te.
Le dimissioni annunciate dall’assessore Stefano Campi nell’ultimo Consiglio Comunale, nel quale non ero presente, non hai neppure ritenuto importante comunicarmele e cercare di capire assieme come agire, ma sono venuta a saperle dai social la sera successiva. Il confronto con te c’è stato solo a distanza di vari giorni e solo su mia insistenza.
Già l’anno scorso mi sono trovata a dissociarmi, peraltro, da una scelta politica importante e relativa alla distribuzione dei sostegni per il periodo di lockdown, anche questo a marcare una distanza che si è via via fatta più marcata, per non dire di scelte di interventi pubblici neppure condivise in Giunta, di rilevanza notevole e che mi avrebbero vista dissentire nelle forme e nella sostanza.
Vengono quindi meno i presupposti per un mio personale impegno all’interno della Giunta e come Vicesindaca, in quanto è venuto a mancare il rapporto “fiduciario” indispensabile per poter esercitare quell’azione di squadra (squadra che non ha neppure più un caposquadra!) che era uno dei punti fermi della nostra lista.
Al momento rimango comunque all’interno del Consiglio Comunale per onorare il mandato che numerosi cittadini di Pieve mi hanno conferito e valuterò anche la mia permanenza all’interno della maggioranza.”