Il Cadore continua ad essere emarginato sul web. Non solo dai portali nazionali, com’è sotto gli occhi di chi navigando sul sito ufficiale del turismo italiano, www.italia.it, cerchi Tiziano o i paesi dolomitici della provincia di Belluno, ma ora anche da quello specifico Dolomiti.org, che dovrebbe rappresentare il momento di sintesi della promozione dei territori dolomitici, se non altro per il nome del portale. E’ da qualche giorno online il nuovo sito dolomiti.org. “Dolomiti Stars” e “Cortina Turismo” si sono dunque unite in un nuovo portale, tramite il consorzio Dolomiti.org, che intende rivolgersi al turista tipo del terzo millennio. Una grafica nuova, più chiara, più ampia e spaziosa. Grande spazio alle foto e a brevi descrizioni e la parte di promozione commerciale che nell’edizione precedente mancava. Sono queste alcune delle novità principali del nuovo portale turistico che promuove la conca ampezzana e l’area del Civetta. Non c’è più infatti la parte relativa al Cadore, che resta invece rintracciabile al sito di Belle Dolomiti che ben pochi conoscono, specialmente all’estero.
La parte di forza del nuovo sito è sicuramente quella relativa al booking online, quella che dà la possibilità al turista di prenotare l’albergo o l’intero pacchetto vacanze comodamente da casa con il suo computer. “Il nuovo sito, ha spiegato Illing è frutto di una concertazione durata mesi, di corsi di aggiornamento e di investimenti notevoli. Ma l’obiettivo è quello di restare al passo con i tempi. Sono sempre più numerosi i turisti che prenotano on line e Cortina non poteva rinunciare a questa importante fetta di mercato.”
Giusto, però il fatto che il Cadore ne sia rimasto escluso è uno scandalo nel vero senso della parola. Non per motivi campanilistici, ma sia per il nome in parte usurpato, ma anche perché il Cadore non sa ancora che fine abbiano fatto i finanziamenti che Floriano Prà, negli ultimi anni di assessorato a Venezia, aveva destinato al Centro Cadore, e che dopo varie riunioni del tavolo di lavoro appositamente messo in piedi, asua insaputa, sono scomparsi e nessuno ne ha saputo più nulla. Voci dalla provincia hanno spiegato che quei soldi sarebbero andati all’agordino per concorrere alle spese per il Giro D’Italia. Poteva starci, pensando però ad un ritorno nei tempi successivi. Il Cadore sta soffrendo come pochi altri territori la mancanza di neve e di incentivi. Il risultato quasi sempre di una mancata o errata promozione del territorio a causa di un’organizzazione turistica che in questi anni ha fatto acqua da più parti. Dunque una esclusione non giustificata anche perché i finaziamenti regionali dei quali gode il Consorzio Dolomiti, una parte sono arrivati a Belluno grazie all’esistenza di questo territorio.
di Vittore Doro