Dopo la denuncia della morìa di pesci nel lago del Centro Cadore, l’Enel aveva respinto ogni accusa di responsabilità.

In realtà, da quanto emerge da questi documenti, sembra che fosse tutto programmato e scritto nero su bianco nella delibera della Giunta Regionale n.2154 del 13 dicembre 2011 dove si legge (a pagina 11 dell’allegato B):
«Con nota prot. Enel-PRO-05/09/2011-0038815, codesto Concessionario individuava per l’esecuzione dei lavori in parola, limitatamente alla realizzazione del foro e all’installazione della condotta per il solo tratto nel corpo diga fino alla saracinesca di intercettazione, il periodo 15 marzo : 15 aprile 2012, prospettando di mantenere in tale periodo il livello idrico nel serbatoio ad una quota di 653 m s.m.
– la quota di 653m s.m. risulta di 4m inferiore all’asse della nuova condotta da realizzare (657m s.m.);
– che quute prossime a quelle individuate sono generalmente raggiunte nel periodo febbraio – marzo (anni 1994-2005) e che in particolare negli anni 2002 e 2003 sono state raggiunte anche quote inferiori (circa 650 m s.m.);
»

Quindi già da tempo, gli enti sapevano che il lago sarebbe stato abbassato in questo periodo alla quota citata.

Su facebook monta la protesta di cittadini e associazioni: “Penso sia giunta l’ora di farci sentire, TUTTI i cittadini dei comuni rivieraschi dovrebbero fare fronte comune per salvaguardare il futuro delle nostre zone! Dato che i politici hanno fallito!” e ancora “Da notare che il livello del lago ha raggiunto una quota inferiore al foro pochi giorni prima che lo stesso foro apparisse, tutto programmato! Anche il fatto di prenderci in giro!“.

Ora il Cadore intero chiede sia fatta chiarezza e soprattutto giustizia, su quello che a tutti gli effetti è da considerarsi come un disastro ambientale.

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(immagine tratta dalla pagina facebook Provincia Autonoma di Belluno-Dolomiti)