Il Soccorso alpino di di Pieve di Cadore ha un nuovo mezzo a disposizione per muoversi durante le emergenze. Grazie alla sensibilità della ditta Demenego, che ha donato un furgone Doblò, e alla carrozzeria Tormen, che l’ha rinnovato a norma di legge, ora Rufus, unità cinofila della Stazione, ha un mezzo tutto suo per muoversi.

Rufus è un bloodhound, segugio di Sant’Uberto, e fa parte, con il ‘collega’ Magoo, della Seconda delegazione Dolomiti Bellunesi. Condotto dal volontario Matteo Tabacchi, da tre anni frequentala la National bloodhound association of Switzerland (NBAS), la scuola svizzera di mantrailing dove vengono abilitate molte forze di polizia europee, oltre alle unità cinofile del Cnsas. Attualmente in Italia sono otto le unità cinofile certificate all’intervento e due, appunto, sono bellunesi.Ogni mese vengono sottoposte alla verifica della loro preparazione in Svizzera e sono chiamate per interventi di ricerca in tutta Italia. Il nuovo mezzo diventa quindi fondamentale per gli spostamenti, soprattutto perché è stato allestito per il trasporto di questa particolare razza, che può arrivare a pesare oltre 50 chili e ha bisogno di una dotazione personale a seguito per gli interventi.

Il Soccorso alpino di Pieve di Cadore ringrazia l’occhialeria Demenego e la carrozzeria Tormen di Calalzo di Cadore per la generosità dimostrata, pur in un momento di difficoltà generale – sottolinea il capostazione di Pieve di Cadore Marco Da Col – ora il nostro obiettivo è dare il via alla realizzazione della nuove sede, grazie agli spazi messi a disposizione nell’ex Colonia Vazzoler di Pieve di Cadore da parte dell’Ulss 1 di Belluno, con il contributo del consiglio regionale veneto, dell’Assemblea dei sindacidell’Alto bellunese e del Comune di Pieve di Cadore”.

Nei prossimi giorni 400 aziende, enti e associazioni del Cadore riceveranno una richiesta di contributo fiscalmente detraibile, al fine di raccogliere i 22.500 euro necessari alla relizzazione della struttura. “Con poco, tutti assieme, è possibile dare una sicurezza a chi porta sicurezza 365 giorni all’anno, giorno e notte, con qualsiasi condizione metereologica – ricorda Da Col – dal 1954 il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è attivo e al servizio comunità cadorina, bellunese e nazionale. Finalmente, con l’aiuto di tutti, avrà una sede adeguata all’attività in emergenza.

Chiunque voglia aiutarci può chiamare per informazioni il 3403141149, oppure inviare il proprio contributo all’Iban IT40H0851161240000000017747, Cassa rurale artigiana Cortina. Grazie”.