Una montagna di fondi per la difesa idrogeologica.
Addirittura 7 milioni. Cibiana li ha ricevuti, li ha spesi, ha completato i lavori, e ieri ha festeggiato. Sobriamente, com’è nel suo stile, procedendo all’inaugurazione con l’assessore regionale Massimo Giorgetti.
Che ha promesso: «Sì, sono tanti soldi, in tempi come questi, ma se nel territorio troviamo altri Comuni così solerti nel progettare e nel fare le opere, la Regione è pronta a contribuire, perché la sicurezza in montagna, come in tutto il territorio veneto, dev’essere un nostro punto di forza».

Avanti, dunque, chi ha progetti da cantierare subito. Pare che in provincia ci sia un solo Comune nelle condizioni di Cibiana. Troppo poco, a sentire l’assessore.
La spesa maggiore è stata fatta per blindare il corso del torrente Rite, che minacciava addirittura di erodere il centro del paese. Vi ha lavorato, molto efficacemente, il Genio Civile, di stretta intesa con il Comune e la Regione.

Altro cantiere molto importante è stato quello del consolidamento della chiesa di Cibiana e della piazza; il sottosuolo, infatti, aveva dato prova di ripetuti cedimenti. Sono state realizzate del siringature di cemento.
Il paese mancava di parcheggi e la Regione ha messo il Comune nell’opportunità di provvedere. Il più grande è stato realizzato al passo, per chi sale sul monte Rite, in visita al museo di Reinhold Messner e al rifugio. Parcheggio di oltre 200 posti che ieri si è riempito fin dalle prime ore del mattino.
Ai 2200 metri della montagna, infatti, c’è stato l’atteso assalto di escursionisti e visitatori. Mezzo migliaio, circa. E tra loro l’assessore Giorgetti, incantato dal panorama. E proprio da lassù ha detto: «Anche il più piccolo borgo alpino merita di essere salvaguardato com’è e soprattutto dov’è».

Perseguendo i conti economici, forse sarebbe stato più risparmioso delocalizzare almeno parte di Cibiana, ma, come ha osservato ancora Giorgetti, sarebbe risultato tutt’altro che saggio.
È rimasto impressionato, l’esponente della Regione, dal racconto che gli hanno fatto il sindaco Eusebio Zandanel e il predecessore Guido De Zordo, e cioè che chi non trova lavoro all’Errebi di Cibiana, si reca ogni giorno nelle fabbriche di Longarone.
«Questi sacrifici meritano di essere compensati», ha sottolineato l’assessore. La giornata era incominciata con la messa di ringraziamento concelebrata da don Virgilio De Martin e da don Sergio Tessari.
Poi tutti sul Rite per inaugurare le opere dall’alto. Ma fra i vari interventi c’erano anche quelli di straordinaria manutenzione al museo.

L’assessore Giorgetti, dopo una visita ai murales, ha assunto l’impegno di fare pressing sui colleghi di competenza perché trovino le risorse necessarie per rinfrescare una decina di capolavori che stanno registrando l’usura del tempo. Prosegue, intanto, il cantiere di realizzazione del museo a valle, presso il Taulà dei bos, a Masariè.
Verrà aperto provvisoriamente il 22 luglio, in occasione della festa delle Dolomiti, definitivamente nella primavera del 2013.

di Francesco Dal Mas

Fonte: Corriere Delle Alpi