Da tre settimane, alle 20 di ogni lunedì e martedì, su piazza Tiziano, a Pieve, cala una specie di coprifuoco. Sembra di essere nel centro di un paese semi abbandonato. Sotto la statua del famoso pittore, centro di riferimento del Cadore, i locali pubblici vengono chiusi non più tardi della canonica ora di cena. Il martedì sera, l’unico bar aperto ed illuminato era la birreria che una volta si chiamava “da Papi”. Non è da ieri che questa è la fotografia usuale di piazza Tiziano, perché alcuni locali (come la “Birreria vecchia”, “Baldassari” e il “bar Perché no”) da alcuni anni chiudono sempre alle 20. Sinora il fenomeno era però meno evidente perché rimaneva aperto – anche se il lunedì era il suo giorno di riposo- il Gran Caffè Tiziano che, con la sua musica e le sue luci, riempiva almeno una parte della piazza. Da tre settimane però anche questo locale, considerate le proteste e gli interventi delle autorità, ha deciso di ridurre il proprio orario e chiudere alle 20.

«Non è stata la riduzione del giro d’affari», ha spiegato il gestore, Stefano Pompanin, «che mi ha fatto decidere di limitare l’orario e quindi anche le spese, utilizzando meglio il personale; anche in precedenza, infatti, gli incassi del lunedì e del martedì non erano sufficienti a mantenere le persone necessarie a coprire gli orari. Come azienda, al nostro arrivo, quasi 5 anni fa, ci eravamo però proposti di creare tutti i giorni un giro di gente che animasse piazza Tiziano e il centro del paese. Lo abbiamo fatto per anni, anche se economicamente non era conveniente. Pensavamo di fare l’interesse della località. Ci siamo accorti, invece, che non era così ed allora abbiamo deciso di cambiare, di fare come gli altri. Contemporaneamente», aggiunge, «abbiamo ridotto anche l’orario del mattino ed ora apriamo alle 7,30, un’ora dopo il solito. Le due serate di chiusura saranno mantenute fino a Natale, quando apriremo con il solito orario festivo».

Nel frattempo, delle difficoltà dei giovani che frequentano piazza Tiziano si sono accorti anche i gestori delle discoteche della pianura, che hanno già iniziato a promuovere nel centro di Pieve i loro spettacoli, come è riscontrabile dal manifestino rosso apparso in questi giorni con la promozione degli spettacoli che si tengono a Sedico. E’ un chiaro invito ai giovani perché riprendano la strada della pianura, come avveniva fino al 2007.

di Vittore Doro – fonte: Corriere delle Alpi

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