Nonostante la crisi, la generosità abita ancora in Cadore. Una mano anonima ha infilato sotto il portone del municipio di Pieve di Cadore una busta, dentro c’era un assegno di 5mila euro. La sorpresa sabato mattina quando il funzionario dell’anagrafe, nell’aprire il palazzo dove si sarebbe celebrato un matrimonio, ha notato la busta e, una volta raccolta, vedendo che era indirizzata al sindaco, l’ha messa sul tavolo di Maria Antonia Ciotti.

«Quando ho aperto la busta e letto il messaggio mi sono commossa – assicura il sindaco che ammette di non essere facile alle lacrime – per la cifra certo ma soprattutto per le parole di stima nei miei confronti». Nella busta c’era un messaggio indirizzato al sindaco nel quale l’anonimo donatore, così si è firmato nel messaggio scritto a macchina, vecchio stile, chiede che quella somma sia riservata ad iniziative di carattere sociale. E la lista di chi ha bisogno si allunga di giorno in giorno.

«Sapremo certamente fare buon uso di questo denaro rispettando i desideri di chi lo ha messo a disposizione – spiega Maria Antonia Ciotti aggiungendo che – la busta era quella, come tante altre, che come amministrazione abbiamo inviato nelle case dei cittadini perorando la causa del 5 per mille, l’ho riconosciuta subito».

Insomma il misterioso e generoso cittadino di fronte all’invito di dare il 5 per mille, in fase di dichiarazione dei redditi, al comune, e nella richiesta il sindaco specificava tutte le spese e i costi dei servizi, ha pensato di fare qualcosa di più staccando un assegno di ben 5mila euro. «Non intendo chiedere da che conto arrivano quei soldi – assicura il sindaco – rispetteremo il desiderio di chi in forma assolutamente anonima ha deciso di fare un gesto di grande altruismo in un momento tanto difficile. Nel biglietto che lo accompagna c’è la dimostrazione di come i cittadini siano molto vicini al sindaco, al comune. Di come bisogna essere rispettosi e trasparenti, umili, non arroganti: solo così la gente ci capisce e ci sta vicino» .

Così il sindaco che questa mattina depositerà l’assegno in banca senza voler conoscere il nome del proprietario. E già pensa a come usarlo nel rispetto dei desideri del donatore e di affiggere sulle bacheche comunali un sentito ringraziamento al misterioso autore di un gesto tanto altruista.

di Giuditta Bolzonello – Gazzettino di Belluno