I cittadini hanno presentato in Regione il progetto per la realizzazione del nuovo impianto a Suppiane
Fabrizio Toscani: «A Venezia hanno capito che non diciamo no per un capriccio, ma per necessità»

Il depuratore di Venas potrebbe essere realizzato a Suppiane e non sulla pista ciclabile. Il lavoro da fare è ancora molto, e consiste soprattutto nella progettazione del depuratore delocalizzato e nello studio dei costi, ed i tempi sono stretti, tuttavia sembra ci sia un’apertura da parte di tutti gli enti coinvolti nel progetto. La scorsa settimana a Venezia i rappresentanti dei cittadini Fabrizio ed Alberto Toscani hanno incontrato l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte e il dirigente del settore idrico regionale, Fabio Strazzabosco. Lunedì c’è poi stata una nuova riunione al Bim Gsp.

«La situazione adesso è abbastanza fluida», spiega Fabrizio Toscani, «e si è aperto uno spiraglio concreto di vedere un impianto di depurazione non nel centro della frazione di Venas, sulla pista ciclabile, a pochi metri dalle case, da un albergo e da alcune attività artigianali, ma sotto Suppiane, quindi fuori dall’abitato. Grazie al consigliere Matteo Toscani abbiamo avuto l’incontro a Venezia, dove ho portato una foto dell’area sulla quale si voleva realizzare il depuratore che immortalava bene la panoramica dove doveva nascere l’impianto. Sia l’assessore Conte che il dirigente Strazzabosco hanno subito capito che la nostra volontà di delocalizzare il depuratore non era un capriccio ma un problema reale in quanto in mezzo all’abitato non solo stonava, ma avrebbe creato preoccupazione anche a livello sanitario. Si è quindi aperta la possibilità concreta di trovare una soluzione alternativa e da parte della Regione di intervenire eventualmente con un ulteriore contributo ancora da quantificare. Il problema è nei tempi: ma se ci si impegna a tirare il carro tutti in una direzione ce la dovremmo fare».

«Il finanziamento ottenuto dal Comune di Valle per i depuratori di Valle e di Venas è unico», continua Toscani, «in parte proviene dal Ministero ed in parte dalla Regione e scade il 30 giugno del 2014. Ora sarà da stilare un cronoprogramma dettagliato per un terzo del finanziamento, dato che i due terzi sono rappresentati dall’impianto di Valle che procede a sé. Si è tornati all’idea che avevamo proposto da tempo: ossia quella di realizzare il depuratore sotto Suppiane, distante dalle abitazioni. In questo sito si capterebbero anche le acque reflue delle zone di Suppiane di Giau che non potevano confluire nel depuratore pensato sulla ciclabile e che di fatto vengono scaricate a cielo aperto. Una situazione che avrebbe comportato una spesa in futuro perché si sarebbe dovuta costruire una vasca Imhoff per la zona di Suppiane e Giau. Anche in Regione questa ipotesi è parsa interessante, quindi abbiamo passato l’informazione alla Gsp che si è attivata per fare una verifica dei costi necessari per spostarel’opera».

Alessandra Segafreddo – fonte: Corriere delle Alpi