Il MoVimento Cinque Stelle del Centro Cadore ha lanciato una raccolta firme per fermare l’indiscriminato prelievo idrico dal Lago di Centro Cadore, iniziativa a cui NuovoCadore.it aderisce.
Il Lago di Centro Cadore nasce negli anni Cinquanta come bacino per produrre energia elettrica e per l’irrigazione. Nel corso dei decenni le cose sono cambiate, il lago è diventato una risorsa per il turismo e come tale va trattato considerando anche fattori estetici e paesaggistici: in poche parole il basso livello del lago non è un buon biglietto da visita per i turisti che scelgono le nostre zone. Attualmente la Regione Veneto gestisce i bacini e dà le autorizzazioni all’Enel per l’utilizzo degli stessi con contratti di concessione pluriennali. L’impegno preso dalla Regione in collaborazione con l’Enel per il biennio 2103/14 è di mantenere il livello del lago sopra alla tacca dei -16,50 metri e per il 2015 lo stesso lago dovrebbe cambiare uso: non sarà più un bacino di invaso ma gli viene garantito un costante livello di piena anche a fini turistici. Negli scorsi giorni però un attivista del M5S è andato a misurare le tacche a lato delle diga ed ha notato che dal 24 settembre al 2 ottobre il livello del lago si registra fra i -18,50 metri e i -19,50 metri contro i -16,50 massimi. Ovviamente l’interesse dell’Enel è di spostare più acqua possibile a valle per la produzione di energia elettrica anche se la Regione giustifica il basso livello del lago per prevenire esondazioni in caso di maltempo, senza considerare che il Piave è uno dei bacini più sfruttati d’Europa.
“Non è pensabile che si possa ridurre in modo indiscriminato il livello del bacino durante la stagione turistica, a metà settembre il livello era già sotto la soglia minima concordata” denuncia Adriano Marangon del M5S Cadore. “Il Lago Centro Cadore è un enorme risorsa turistica oggi vincolata dalle attività di prelievo idrico ed ogni anno le perdite che il nostro territorio subisce per il comportamento di Enel sono tangibili. Il deflusso delle acque deve essere regolamentato e controllato dagli enti preposti con parametri accettabili e lo svaso non deve avvenire durante la stagione turistica. I contratti di concessione devono essere rinegoziati in base alle nuove esigenze di sviluppo del territorio e parte degli introiti di Enel devono essere destinati alla collettività’ con il recupero e messa in sicurezza del territorio per lo sviluppo dello stesso.”
Per tutti questi motivi è stata aperta una petizione che si può firmare cliccando qui