Con l’orario ferroviario cadenzato, in vigore dal prossimo 15 dicembre, saranno dolori per chi dovrà conciliare treno e corriera. Infatti, non c’è stato alcun coordinamento tra Trenitalia e Dolomitibus, tanto che gli utenti rischiano di arrivare alla stazione ferroviaria e vedersi passare davanti l’autobus che doveva portarli a casa senza riuscire a salirci. O ci sarà chi sarà costretto ad aspettare ore per prendere la corriera.

Per chi abita in Cadore se vuole andare ad Auronzo, partendo da Padova alle 6.45, arriverà a Calalzo alle 10.03 ma l’autobus parte alle 10.10, quindi i tempi sono stretti tanto che se uno perde questa coincidenza via gomma, dovrà attendere fino alle 14.25 la prossima corsa. È necessario quindi  far correre treni e pullman in maniera integrata: cioè gli autobus non devono fare un servizio in concorrenza (escludendo il servizio per lavoratori e studenti superiori), ma integrato: cioè il pullman deve attendere il treno.

A destare preoccupazione anche i problemi statici su una galleria sopra Perarolo e su cui Rfi ha stanziato 3.5 milioni di euro per la sua sistemazione. Il timore è che l’opera, della durata di quattro mesi, venga fatta quando il ponte Cadore sarà chiuso per lavori e in un periodo di affluenza turistica, oltre al fatto che una chiusura così prolungata potrebbe diventare l’alibi per uno smantellamento della linea ferroviaria in quel punto. Ma sulla vicenda si sta già muovendo il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo insieme al collega di Perarolo, Pierluigi Svaluto Ferro. «Scriverò all’assessore Chisso chiedendo che l’intervento non sia eseguito nel periodo estivo nè in concomitanza con la chiusura del ponte Cadore per non pregiudicare non solo la mobilità ma anche il turismo».