I consiglieri del gruppo di minoranza “Insieme Per Auronzo” hanno consegnato ieri una lettera al Sindaco di Auronzo di Cadore, inviata per conoscenza anche al Prefetto di Belluno e al Difensore Civico della Regione Veneto. Nella missiva si richiede la convocazione urgente della Commissione comunale Statuti e Regolamenti e l’inserimento di un punto all’ordine del giorno, nel prossimo Consiglio Comunale, che contempli l’approvazione del regolamento esaminato dalla Commissione comunale e che chiarisca in modo inequivocabile modalità e tempi di svolgimento del referendum sull’adesione del Comune di Auronzo all’unione dei servizi della Comunità Montana Centro-Cadore.
Tatiana Pais Becher e Walter Antoniol rammentano infatti, quali promotori di una raccolta firme volta alla richiesta di un referendum consultivo comunale, come previsto dagli articoli 32 e 33 dello Statuto Comunale, di avere consegnato al Sindaco 800 firme, raccolte in soli 10 giorni, in data 12 novembre 2013, ben oltre la soglia minima del 20% degli iscritti alle liste elettorali indicati nello Statuto Comunale. “Dopo due mesi l’amministrazione non si è minimamente attivata né per convocare la Commissione comunale Statuti e Regolamenti, allo scopo di esaminare un testo per l’indizione degli stessi referendum, né per promuovere in Consiglio Comunale disposizioni o norme transitorie che permettano di stabilire modalità e tempi per l’esecuzione della consultazione popolare richiesta dai cittadini, ignorando completamente l’argomento nelle sedute di Consiglio”.
Pais Becher e Antoniol ritengono ogni ulteriore ritardo ingiustificato e lesivo dei legittimi diritti e aspettative dei tanti cittadini di Auronzo sottoscrittori del documento e chiedono al Sindaco di mettere in moto la macchina burocratica che permetterà il voto referendario. Il referendum consultivo è un importante strumento di democrazia diretta, contemplato dallo Statuto di Auronzo, per restituire ai cittadini capacità decisionale su una questione fondamentale, come l’adesione all’unione dei servizi, per il futuro della Val D’Ansiei.