Danta di Cadore ospita il Museo Paleontologico “Le Radici della Vita” inaugurato il 15 agosto 2008. Deve la sua ideazione a Bruno Berti ricercatore veneziano che da molti anni svolge i suoi studi naturalistici in Val Comelico. La realizzazione è avvenuta grazie all’iniziativa della comunità di Danta e del lavoro svolto da due amministrazioni comunali. Il museo è ubicato nei locali messi a disposizione dalla Regola Comunione Familiare Tutta Danta e all’allestimento ha collaborato Giancarlo Scarpa del Gruppo Scienze Naturali “Charles Darwin” di Mestre. Bruno Berti, che ha curato la parte scientifica nella realizzazione dello spazio, si è rivolto soprattutto alle “nuove generazioni come fondamentale supporto alla loro formazione e fornisce basi per potersi avvicinare e comprendere il complesso laboratorio che ha modellato e adattato la vita sul nostro pianeta nel corso delle Ere geologiche. Allo stesso tempo, rappresenta un valido supporto per gli studiosi e per quanti intendono avvicinarsi alle conoscenze naturalistiche.”

La sala accoglie al suo interno numerosi pezzi appartenenti alla collezione paleontologica privata di Bruno Berti e reperti donati dal Centro Studi Ricerche Ligabue di Venezia che ha anche contribuito alla realizzazione museale. In mostra si trovano, oltre a reperti paleontologici delle Dolomiti, fossili vegetali e animali recuperati in varie zone del mondo (Messico, Slovenia, Marocco, Sud America). Il Museo si presenta con una ventina di vetrine espositive disposte lungo tutte le quattro pareti della stmuseo danta panoramicaanza ed alcune posizionate al centro. Le prime due vetrine in ordine di visita raccontano le originarie forme di vita sulla terra secondo la teoria della Panspermia. Si passa poi alla vetrina che accoglie i reperti risalenti al Paleozoico dove troviamo delle gocce di pioggia fossilizzate; mentre la vetrina successiva è dedicata ai dinosauri con delle uova, impronte e altri fossili. La vetrina dedicata ai processi di fossilizzazione ne descrive la formazione attraverso le ammoniti, i pesci e i vegetali. Una sezione è dedicata all’evoluzione dell’uomo raccontandone la vita e gli strumenti per la sopravvivenza nel Neolitico e nel Paleolitico. Viene trattato poi il tema del fondale marino con un pannello illustrativo, mentre nella dodicesima vetrina ci sono diversi insetti fossilizzati. Il museo possiede una zanna di mammut, un cucciolo di dinosauro Psittacosaurus completo in ogni sua parte anatomica vissuto circa 110 milioni di anni fa nell’Asia orientale; un cranio dell’orso delle caverne e un cranio di coccodrillo primitivo. C’è poi la sezione dedicata ai fossili del Veneto e una ricostruzione dell’ambiente delle Torbiere che caratterizzano la natura presente a Danta. Al museo sono presenti delle schede plastificate esplicative delle varie vetrine indirizzate sia agli adulti che ai bambini. Il Museo viene gestito, con il supporto del Comune, da un gruppo di volontari che si riuniscono sotto il nome di “Danta Viva” formato da persone del paese e di altre città che gestiscono l’apertura, la promozione e la guida lungo il percorso espositivo.

Indirizzo: Via G. Marconi 1, Danta di Cadore
Contatti: tel. 0435 6500720435 650072
Orari: periodo estivo luglio ed agosto tutti i giorni e su prenotazione
Ingresso gratuito
Servizi: visite guidate

Tratto dalla Tesi di Laurea “Val Comelico, due proposte di sviluppo: la Rete Museale del Legno e la valorizzazione del Patrimonio Artistico” di Marta De Zolt, Università Ca’ Foscari Venezia