Il Museo archeologico cadorino (MARC), al secondo piano del Palazzo della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore, conserva ed espone uno straordinario patrimonio di reperti preromani e romani, riferibili a un arco cronologico esteso che va dal VI secolo a.C. fino al IV secolo d.C. Offre la possibilità di ricostruire frammenti di protostoria e di storia antica del Cadore e di conoscere, in particolare attraverso i materiali provenienti dal santuario di Lagole a Calalzo di Cadore, la cultura e la lingua dei veneti antichi.
I reperti esposti provengono principalmente dalla zona del Cadore Centrale e dal sito di Lagole, dove i numerosi ex voto, rinvenuti occasionalmente già a partire dalla seconda meta dell’800 e poi tra gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, hanno permesso di accertare l’esistenza di un santuario per la celebrazione di riti legati all’acqua termale. Buona parte dei reperti provenienti da Lagole sono donaria propiziatori e per grazia ricevuta. La classe di oggetti più numerosi consta in manici di simpulum, mestoli attingitoio in bronzo, usati nelle attività di cerimonia e caratteristici della celebrazione del culto, riportanti iscrizioni in lingua venetica o latina o venetico-latina. Vi sono inoltre lamine o frammenti di lamine votive, alcune ancora munite di gancio probabilmente per essere appese, alcune con apparato decorativo e iscrizioni incise a sbalzo. Tra queste di particolare pregio e ottimamente conservata e una lamina con al centro una raffigurazione equina e l’iscrizione che corre lungo i tre lati “Kellos Pittammikos offri a Trumusiate in dono”. Numerosi e ben conservati sono i bronzetti, alcuni tipici della tradizione veneta, raffigurano guerrieri in posizione stante, a cui si aggiungono le figure di oranti e offerenti. Tra i bronzetti di chiaro influsso celtico, attrae l’attenzione la figura di un guerriero nudo, con elmo conico in testa, riportante sul lato destro un’iscrizione venetica dedicata alla divinità sanante delle sorgenti di Lagole. Altri manufatti, che delineano cronologicamente il percorso di visita, sono alcune tipologie di fibule, monete, situle, tintinnabula, gioielli, anelli, ganci per appendere la carne e forchettoni da brace ritrovati in momenti differenti. Suscita particolare interesse l’elmo di tipo celtico rinvenuto a Vallesella, frazione di Domegge di Cadore, privo di paranuca e di paraguance e caratterizzato da puntale conico in due pezzi e calotta troncoconica.
Al primo piano del Palazzo ha trovato spazio un ampio frammento della pavimentazione musiva di un’abitazione d’epoca romana del II secolo d.C., apparsa durante la realizzazione del nuovo Municipio di Pieve di Cadore nel 1951.
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Indirizzo: Piazza Tiziano 2, Pieve di Cadore
Contatti: 0435 322620435 32262 / fax 0435 32858 / info@magnificacomunitadicadore.it
Orari: periodo estivo, festività e su prenotazione
Ingresso a pagamento
Servizi: visite guidate, laboratori didattici
Sito web: www.magnificacomunitadicadore.it