Augusto De Nato, vicepresidente WWF Veneto, coordinatore dell’incontro Associazioni ambientaliste, culturali e tecnico-scientifiche, comitati e cittadini, si sono riuniti nell’organizzazione del convegno a Pieve di Cadore presso l’Auditorium Cos.Mo il 29 marzo 2014, con l’obiettivo di definire un quadro reale del sistema di sfruttamento dei corsi d’acqua alpini e di elaborare possibili contromisure. L’incontro pubblico ha trattato prevalentemente dei corsi d’acqua che si originano in questa particolare area, ma avrebbe potuto trovare sede in qualsiasi altra località dell’arco alpino (o degli Appennini) in quanto lo stesso sistema evidentemente speculativo, aggressivo e insostenibile è purtroppo diffuso ovunque. Nello specifico ha fatto riferimento a un fiume – la Piave – e ai suoi affluenti, divenuti l’esempio per antonomasia di come i corpi idrici siano sfruttati per mero scopo di lucro, nella peggior accezione proponibile.
Il documento è scaricabile
>> Corsi e Ricorsi – Convegno sullo sfruttamento intensivo del bacino della Piave <<
Obiettivo degli organizzatori è stato denunciare, attraverso una serie di circostanziate relazioni, l’insostenibilità non solo ambientale e culturale ma anche economica della corsa alla costruzione di nuove centrali mini-idroelettriche, indotta e drogata dall’esistenza di incentivi governativi alle energie rinnovabili, estendendo la denuncia ai dissesti provocati nel medio corso della Piave dalle eccessive escavazioni in alveo e derivazioni idrauliche per l’agricoltura.
“Con nostro grande rammarico ci rendiamo conto che aspetti che dovrebbero essere al centro dell’attenzione, come, appunto la sostenibilità ambientale e un corretto approccio culturale, siano in realtà sempre più relegati ai margini, e il principio-cardine su cui si basa ogni decisione sia il mero vantaggio economico per gli investitori (non certo per i cittadini, sui quali viene invece scaricato per intero il costo dell’incentivazione alle rinnovabili). Sarebbe stato nostro desiderio discutere di risparmio energetico, di attenzione verso il bene collettivo, di limiti dello sviluppo, di futuro sostenibile, ma temevamo un dialogo fra sordi. Avremmo voluto riflettere con gli amministratori, le associazioni di categoria, le rappresentanze delle più svariate compagini, con la società nel suo insieme, dell’importanza di stili di vita sobri e rispettosi di un equilibrio dettato oltre che dal semplice buon senso anche da ineluttabili principi fisici come il secondo principio della termodinamica, ma temevamo di non essere compresi, in una situazione di inverosimile regressione culturale e di latitanza della politica” dichiara Augusto De Nato
Al termine dell’incontro è stato prodotto il documento denominato “APPELLO PER LA SALVAGUARDIA DEI CORSI D’ACQUA DELL’ECCESSO DI SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO” che ne riassume le conclusioni e che contiene una serie di precise richieste da sottoporre alle autorità competenti. Tale documento è stato inizialmente sottoscritto degli organizzatori dell’incontro ma si propone di raccogliere l’adesione di tutte quelle realtà territoriali, nell’arco alpino e negli Appennini, che hanno a cuore la salute dei fiumi e più in generale del Bene Comune Acqua.
ATTI DEL CONVEGNO – APPELLO PER LA SALVAGUARDIA DEI CORSI D’ACQUA DALL’ECCESSO DI SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO
Promotori
ABC – Comitato Bellunese Acqua Bene Comune
ASSOCIAZIONE PESCATORI COMELICO E SAPPADA – Bacino di Pesca n. 1
CAI TAM Veneto – Tutela Ambiente Montano
CIPRA Italia – Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi
CIPRA Sudtirolo
CIRF – Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale
LEGAMBIENTE Veneto
LIPU Veneto – Lega Italiana Protezione Uccelli
MW Veneto – Mountain Wilderness
WWF Veneto – World Wildlife Fund