La Sezione Cadorina del Cai di Auronzo intende divulgare l’esito del concorso di idee per la ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole lanciata in occasione del 140° anniversario della propria fondazione. Il progetto ha voluto dare concretezza ad un’idea che da anni costituisce un ambizioso sogno per tutti i soci. L’intervento mira a ricostruire il bivacco alpino Fratelli Fanton trasferendolo dalla sua posizione attuale in Alta val Baion (m 1750) alla posizione inizialmente prevista in Forcella Marmarole (m 2661). In collaborazione con la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti era stato bandito un Concorso di Idee finalizzato all’acquisizione di un progetto per il bivacco e rendiamo noti i risultati.
Classificati
PRIMO
Studio Associato DEMOGO, Studio di Architettura di Gobbo, Mottola e De Marchi di Treviso
SECONDO
Marco Coletti
TERZO
Nicola Di Pietro
La Sezione Cai di Auronzo è molto soddisfatta dell’esito del concorso di idee per la ricostruzione del Bivacco Fratelli Fanton sulle Marmarole in quanto grazie al fatto che il bivacco già esiste, ma per le note vicende storiche relative al suo errato collocamento e all’attuale cattivo stato di conservazione, sarà possibile ricostruirlo sulla Forcella Marmarole, a quota 2700 m, nella posizione pensata originariamente.
Dalla collaborazione con la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti è nata l’idea del concorso come “buona pratica” per l’individuazione di un’idea derivante dall’approfondimento della contemporanea concezione del bivacco ad opera di progettisti qualificati i quali hanno risposto in massa con proposte innovative e spesso affascinanti.
Dobbiamo ringraziare per il sostegno economico nella realizzazione del concorso il BIM Piave Consorzio dei Comuni, l’Unione Montana del Centro Cadore, il Comune di Auronzo di Cadore, l’azienda AKU di Montebelluna che sta tra l’altro documentando in un video l’intera storia della ricostruzione del manufatto. Un particolare ringraziamento anche alla Fondazione Dolomiti UNESCO che ha partecipato alla selezione del progetto vincitore, nonché al presidente della Commissione esaminatrice Ulrich Delang, ai membri della commissione ed ai rappresentanti del CAI Regionale e Nazionale che ci affiancano in questo progetto. Un grazie anche al Consorzio Turistico di Auronzo, alla Villa Gregoriana di San Marco e a tutte le strutture ricettive che hanno collaborato a garantire un buon soggiorno ai nostri ospiti durante lo svolgimento dei lavori.
L’esito del concorso verrà ufficializzato con la premiazione prevista la mattina di sabato 28 marzo prossimo nella sala consigliare del Municipio di Auronzo. In tale sede verranno premiati i primi tre progetti classificati ma sarà l’occasione per conoscere l’operatività della giuria e vedere anche i progetti giunti all’ultima fase della selezione nonché i progetti menzionati.
La sezione Cai di Auronzo si propone poi di realizzare una mostra dei migliori progetti pervenuti da allestire durante l’estate a cui affiancare anche un catalogo per la consultazione dei lavori svolti.
E’ infatti nostra intenzione mettere a disposizione di tutti coloro che siano interessati alle tematiche del costruire in montagna gli interessantissimi contributi giunti da un così ampio numero di professionisti.
La conclusione del concorso non rappresenta la fine del progetto ma bensì ne sancisce l’inizio vero e proprio con il prossimo affidamento dell’incarico per la progettazione definitiva-esecutiva del nuovo bivacco ed il contemporaneo avvio della raccolta fondi per la realizzazione dell’opera. In primis verranno ricercati finanziamenti europei, nazionali, regionali o locali ma contemporaneamente verrà aperta una sottoscrizione rivolta ai privati in quanto sono giunte molteplici attestazioni di stima nei confronti dell’iniziativa con impegni al cofinanziamento a fronte di un’opera innovativa inserita in uno straordinario contesto dai molteplici ammiratori.
La considerazione finale è di essere riusciti ad avviare una procedura che ci auguriamo altri intraprendano per la rivalutazione delle opere alpine d’alta quota e di conseguenza per la valorizzazione del patrimonio naturale delle Dolomiti che possa consentire agli abitanti delle terre alte di continuare a vivere dignitosamente nelle nostre valli.