BARF è l’acronimo di “Biolocically Appropriate Raw Food” ossia “cibo crudo biologicamente appropriato alle esigenze nutrizionali dei nostri animali” o “ Bones And Raw Food” ossia “ossa e cibo crudo”. Il suo maggior esponente è il veterinario australiano Ian Billighurst, il quale nel formularla si chiese cosa avrebbero mangiato in natura il lupo e il gatto selvatico del passato. La risposta fu piccole prede, (comprese di ossa e frattaglie), frutta e verdura, escludendo totalmente i cereali. Di conseguenza secondo lui anche il nostro cane e il nostro gatto domestici per avere una salute perfetta devono alimentarsi ispirandosi ai loro antenati. Questa dieta deve essere rigorosamente biologica quindi non deve contenere alcun tipo di colorante, conservante, pesticida e sostanza chimica.
Su quali punti i sostenitori della dieta BARF ritengono quest’ultima migliore rispetto alla dieta commerciale?
– Nei mangimi commerciali è presente una certa quantità di cereali che in natura il lupo e il gatto selvatico non avrebbero mai mangiato.
– Nei mangimi commerciali sono presenti conservanti o altre sostanze non naturali.
– La cottura della carne dei mangimi commerciali ne altera la qualità, distruggendo vitamine, sali minerali e aminoacidi importanti per la salute dei nostri animali.
– Nei mangimi commerciali alcuni ingredienti sono poco chiari mentre una dieta casalinga permette di sapere esattamente cosa diamo ai nostri animali.
E su quali punti invece ribattono gli oppositori a questa dieta?
– Tra i mangimi commerciali bisogna distinguere quelli della grande distribuzione da quelli di alta qualità, i quali contengono un’alta percentuale di proteina e una bassa percentuale di cereali. Esistono anche i cosiddetti “grain free” ossia cibi secchi privi di cereali quindi altamente digeribili e ipoallergenici. È sostanzialmente una questione di scelta.
– Nella maggior parte dei casi i proprietari di cani e gatti che sostengono di dare ai loro animali pasti che seguono la dieta BARF non utilizzano materie prime biologiche ma comuni prodotti di supermercato. In questo caso vanno contro uno dei principi fondamentali della BARF e introducono in ugual modo nell’organismo dei loro animali sostanze chimiche o non naturali.
– I processi di cottura delle carni nei cibi secchi di alta qualità sono pensati e svolti in modo da non alterare in alcun modo il valore nutrizionale del prodotto ed anche nel caso in cui lo fosse vengono appositamente integrate in quantità bilanciate sostanze utili al benessere dell’animale.
– Le etichette dei mangimi commerciali sono regolamentate da specifiche leggi in materia di chiarezza e trasparenza verso il consumatore. Purtroppo la legge non ammette ignoranza quindi ciascun proprietario dovrebbe adoperarsi per imparare a leggere le etichette (ne parleremo in uno dei prossimi articoli).
– La dieta BARF predispone a perforazioni intestinali, fratture dentali, proliferazioni batteriche e virali e parassitosi (per esempio il famoso parassita Anisakis presente nel pesce crudo).
D’obbligo sono alcune osservazioni:
– Il cane e il gatto dei giorni nostri non hanno nulla a che vedere con il lupo ed il gatto selvatico del passato. La lunghissima convivenza tra l’ uomo e questi animali hanno infatti condizionato pesantemente la loro alimentazione e di conseguenza anche il loro sistema digerente. Particolarmente delicati sono infatti diventati gli animali di razza, la cui selezione li ha resi fortemente predisposti a problemi cutanei ed intestinali dovuti all’alimentazione, senza contare che i nostri animali domestici nella maggior parte dei casi fanno una vita sedentaria o poco più quindi un’alimentazione troppo proteica risulta eccessiva per le loro esigenze predisponendoli a sovrappeso, problemi intestinali ed intolleranze o allergie alimentari.
E’ davvero semplice reperire ogni giorno tutte le materie prime fresche e biologiche necessarie per il pasto casalingo del nostro animale? E’ sostenibile a lungo termine a livello economico e pratico considerata la difficoltà di destreggiarsi tra gli impegni quotidiani?
Sarà effettivamente semplice formulare pasti casalinghi completi? Non lo è per noi, figuriamoci per loro! Il rischio è quello di formulare pasti incompleti e carenti dal punto di vista di micronutrienti come vitamine, sali minerali e aminoacidi. Oppure quello di preparare porzioni troppo consistenti o contenenti troppi grassi, favorendo l’aumento di peso del nostro animale e quindi condizioni di sovrappeso ed obesità.
Possiamo quindi concludere dicendo che sia i sostenitori che gli oppositori della dieta BARF hanno torti e ragioni. L’ideale sarebbe un’alimentazione animale bilanciata e complementare tra cucina casalinga e commerciale. È possibile? E se si, come? Ne parleremo nel prossimo articolo.
A cura della Dott.ssa Francesca Carli, Dottoressa in Igiene e Sanità Animale.