Da giugno ad ottobre la MSC Sinfonia è approdata tutti i venerdì ad Ancona, ogni volta per imbarcare circa 2200 crocieristi, per il 75% stranieri, e portarli per una settimana in Croazia e Grecia, no alle isole di Mykonos e Santorini.

Il Comune, la locale Camera di Commercio e la Regione Marche hanno pensato bene di proporre a tutti coloro che s’imbarcavano sulla nave in partenza, o sbarcavano da essa al ritorno, la visita e lo shopping in città, e magari anche la scoperta di tante altre bellezze in provincia e in regione. Idea scontata, direte voi, ma in questo caso l’originalità è data dal ricorso ad una seduzione speciale, quella di Tiziano.

Così è stato siglato un accordo con MSC, che ha inserito nel suo “Walking Tour” in centro città la visita alla mostra “Da Tiziano a Tiziano: due capolavori a confronto”, organizzata alla Pinacoteca Civica, a 5 minuti dalla banchina d’attracco, e propagandata a bordo della nave durante il viaggio con pubblicità specifica. L’esposizione, curata da Stefano Zuf e realizzata col supporto proprio di MSC Crociere, presentava due assoluti capolavori, ovvero due opere del maestro cadorino, l’una di età giovanile, l’altra della piena maturità: la “Crocissione” e la “Pala Gozzi”. Quest’ultima (Madonna in gloria coi Santi Francesco e Biagio) fu realizzata nel 1520 ed essendo la prima opera datata di Tiziano risulta assai importante come riferimento stilistico. La “Crocissione”, esposta nella “Sala Veneta” di fronte alla Pala Gozzi, è invece un’opera commissionata nel 1558-59 per la Chiesa dei Domenicani di Ancona e rappresenta la fase più avanzata del percorso del Maestro, che all’epoca aveva oltre settant’anni. L’opera è stata rimossa dalla Chiesa di San Domenico e trasferita in pinacoteca anche per consentire la ristrutturazione dell’edificio, seriamente lesionato dal terremoto del 30 ottobre dello scorso anno.

L’arte rappresenta un tassello fondamentale di un’offerta turistica di qualità – ha commentato Leonardo Massa, Country Manager Italia di MSC Crociere – la nostra compagnia è perciò fortemente impegnata a costruire o valorizzare laddove già esistono, quei giacimenti artistici e culturali di cui l’Italia è ricchissima”.
Gli ha fatto eco il Presidente della Camera di Commercio Giorgio Cataldi: “Con questo progetto di marketing territoriale, le istituzioni collaborano insieme mettendo a sistema l’offerta turistica del territorio con l’obiettivo di catturare i turisti, al 75% stranieri, per far conoscere loro le bellezze di provincia e regione”.

Già, proprio così: di provincia e regione. E perché allora non farlo anche da noi? Gli arrivi e partenze di navi da crociera a Venezia sono di gran lunga più numerosi e costanti a Venezia che non ad Ancona. Sebbene negli ultimi due anni il numero di passeggeri arrivati a Venezia ha subito un progressivo calo, dovuto al fatto che nel canale della Giudecca, in attesa di individuare un nuovo accesso alla Stazione Marittima, possono transitare solo navi no a 96.000 tonnellate di stazza, nel 2016 i viaggiatori arrivati per una crociera a Venezia sono stati comunque 1.600.0000. Ora è chiaro che la città ha molti tesori artistici da offrire alla curiosità e cultura del crocierista, ben più di Ancona, addirittura troppi se vogliamo. Ben lo sanno tutti coloro che camminano per le calli del centro e s’imbattono in folle spropositate, spesso al seguito di vessilli o gagliardetti indicanti la nave di appartenenza.

Un turismo soffocante, estenuante per cittadini e visitatori, che sembra crescere sempre di più e portare inevitabilmente al numero chiuso o ad altri drastici provvedimenti. D’altra parte c’è un Veneto di terraferma che, ricco di mete culturali diverse ed alternative, sarebbe ben felice di fruire almeno di alcuni rivoli di questa presenza turistica, non dirottandola (che sarebbe definizione impropria), ma assecondandola, coniugandola e per no arricchendola.

Il Cadore non è solo la patria di Tiziano, è pure il “cuore” delle Dolomiti e costituisce una sorta di “rovescio” della medaglia veneziana: chi ha ammirato la laguna cercherà pure la montagna della Serenissima, chi è rimasto folgorato dall’“Assunta” dei Frari o dalla “Presentazione al Tempio” delle Gallerie dell’Accademia sentirà il desiderio di vedere anche i colori del cielo e della terra del divino pittore, chi ha cercato la sua seconda casa alle Fondamenta Nove vorrà ritrovare pure la sua dimora natale all’ombra delle Marmarole. Se poi, come ad Ancona, noi avessimo periodicamente da offrire una mostra incentrata sulla vita e le opere di Tiziano, sarebbe il massimo.

La Fondazione “Tiziano e Cadore”, col “pool” dei suoi autorevoli studiosi noti in tutto il mondo, costituisce già la premessa indispensabile per ogni progetto in tal senso. Poi sono necessari naturalmente supporti ed accordi politici, concordia di intenti e di sforzi, magari pure autonomia decisionale e finanziaria.

Per fare tutto ciò l’esperienza in corso a Venezia ha comunque molto da insegnarci, proprio in ragione degli eccessi e degli errori là finora commessi. I turisti che scenderanno dalla nave per salire a Pieve di Cadore e dintorni dovranno trovare pulizia, ordine, rispetto assoluto per le memorie del passato, mezzi di trasporto ecologici e a misura d’uomo, ecc. Un ambiente insomma non solo bello di per sé, ma pure sano, accogliente, vivibile, originale… Un ricordo unico e vivo da portarsi via e conservare per la vita intera, in cui il presente dialoga col passato, senza quelle adulterazioni e quei plagi che la città di S. Marco ha dovuto – suo malgrado – subire negli ultimi decenni.

 

Articolo tratto da IL CADORE n.1-2018


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