Al piano terra dell’Asilo Vecio di San Vito di Cadore sta nascendo il Centro espositivo e di documentazione naturalistica, etnografica e archeologica (Cednea). Un organismo che si occupa della conoscenza delle aree geografiche d’alta quota comprese nei territori dell’antica Regola Granda.

L’idea affonda le radici nel 1987, anno in cui è stato ritrovato l’Uomo di Mondeval. La scoperta ha generato un’esplosione di studi e ricerche storico archeologiche nei territori dei comuni di Vodo, Borca, San Vito, Cortina d’Ampezzo e di Selva di Cadore. Dopo molti anni di attività, anche molto intense, l’interesse scientifico verso questo complesso patrimonio naturalistico, storico e archeologico è cresciuto, trovando spazi d’azione anche in altre discipline. Così gli spettacolari pascoli d’alta quota che si estendono dalla Gusela al Pelmo, dai grandi boschi che delimitano i versanti della Valle del Boite e della Val Fiorentina alle strutture e ai beni culturali, alcuni di grande importanza, ritrovati in queste aree sono diventati gli elementi che hanno reso universalmente riconoscibili le ricchezze naturali, ambientali ma anche artistiche e storiche del Cadore. Ma tali attività travalicano, com’è ovvio, lo stretto ambito accademico-scientifico legandosi indissolubilmente alla necessità dell’uomo di queste valli di riutilizzare e reinterpretare in modo moderno i significati e i valori che emergono da questo straordinario bagaglio culturale.

Per dare una risposta concreta a queste necessità, da alcuni anni l’Union Ladina d’Oltreciusa, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale e delle Regole di San Vito, ha promosso interessanti studi di approfondimento scientifico culturale. Queste attività hanno gradualmente maturato l’idea di dar vita ad una struttura dove raccontare la varietà del territorio. Convinti che un museo etnografico fosse inadeguato allo scopo, è stato messo a punto il progetto del Centro espositivo e di documentazione naturalistica, etnografica e archeologica che si ripropone, come “missione” principale, di avviare e gestire lo sviluppo del proprio patrimonio naturalistico-culturale facendo interagire tra loro territorio, società e ricerca scientifica attraverso l’uso delle nuove tecnologie multimediali, interattive e di rete.

Prima di completare la struttura, gli ideatori del Cednea vogliono completare alcuni studi intrapresi con le nuove tecnologie informatiche e satellitari riguardanti la conoscenza dello spazio geografico esaminato con il censimento delle tracce antropiche effettuato dai ricercatori delle Università di Trento e Ferrara. Il lavoro di approfondimento serve a completare la raccolta di dati sufficiente per impostare un archivio informatico di base, adeguato alle necessità.

Il progetto Cednea è stato elaborato da Andrea De Lotto con il laboratorio Bagolini e le Università di Ferrara e Trento.

Tra i primi ad applaudire all’iniziative, l’ex sindaco di San Vito Andrea Fiori: “Abbiamo lavorato molto bene insieme con queste organizzazioni e stiamo portando avanti questo importante lavoro che troverà collocazione al piano terra nell’Asilo Vecio. Il centro non sarà in concorrenza con gli altri musei ma dovrà funzionare in sinergia ed interscambio in modo da fornire una idea completa di tutto ciò che esiste in Cadore. Sono certo che l’amministrazione comunale proseguirà in questo impegno in modo da arrivare all’auspicata apertura del centro in tempi brevi”.

La disposizione degli ambienti del centro non sarà lineare e quindi i percorsi possibili potranno essere più di uno. Il caso più comune prevede che il visitatore giunto nell’ingresso decida d’iniziare la sua ricerca dallo spazio video, dove sul grande schermo scorreranno alcuni filmati, tra cui quello sulla performance di un archeologo che, dal vivo, incide una lastra di arenaria utilizzando materiali e tecniche di 2300 anni fa.

Il visitatore si sposterà quindi da una stanza all’altra: dallo spazio materiali, dove gli oggetti esposti possono essere toccati e presi in mano, allo spazio reperti, dove, operando su un tavolo tattile, potrà analizzare immagini tridimensionali ad alta definizione che gli consentiranno di apprezzare dettagli dei reperti non visibili a occhi nudo. La visita al Centro potrà proseguire da casa consultando il sito Cednea.

Si chiama Centro espositivo di documentazione naturalistica, etnografica e archeologica. Il Cednea è un progetto scientifico culturale elaborato da Andrea De Lotto con il laboratorio Bagolini e le Università di Ferrara e Trento, sostenuto con impegno dall’Union Ladina d’Oltreciusa, dall’Amministrazione comunale e dalle Regole di San Vito. Il Centro è ospitato nell’Asilo Vecio a San Vito di Cadore.

 

Articolo tratto da IL CADORE n.2-2018


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