Il Cadore dispone di un ricchissimo patrimonio culturale. Ognuno dei 22 Comuni che compongono la Magnifica Comunità conserva un tesoro. Molti lo sanno e ne vanno eri ma altri lo ignorano. Molti ne hanno cura ma in qualche municipio le opere giacciono nell’indifferenza. Si tratta di dipinti e sculture ma anche di stampe e oggetti di pregio, tutte opere d’arte di proprietà pubblica. La scoperta è frutto di un censimento promosso dalla Magnifica Comunità di Cadore.

Tutto ha preso il via nel febbraio 2016 quando la giunta della Magnifica ha approvato un progetto strategico atto a catalogare i beni artistici di proprietà delle 22 municipalità cadorine. L’idea è nata nell’aspettativa di attuare le disposizioni dell’articolo 17 del Codice di Tutela dei Beni Culturali, dove “il Ministero, con il concorso delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, assicura la catalogazione dei beni culturali e coordina le relative attività”. Catalogare il patrimonio con una metodologia scientifica accurata, attraverso l’esperienza di personale qualificato, significa assicurarne il futuro. Un futuro doveroso da dare alle tracce tangibili della storia dei nostri comuni che deve concretizzarsi con lo studio, la tutela e una valorizzazione mirata.

La Magnifica Comunità ha voluto intraprendere un processo di valorizzazione del patrimonio culturale pubblico: una sfida affascinate, resa complessa dalla scarsità di informazioni disponibili sul patrimonio catalogato. E’ però essenziale affrontarla, ricordandosi della necessità di tutelare tutti i beni culturali, non solamente quelli ritenuti di alto valore, perché con essa si accompagna la volontà di riconoscersi in essi in quanto rappresentativi della cultura locale.

La prima fase dei lavori ha incontrato un importante sostegno economico della Fondazione Cariverona e del Consorzio dei Comuni Bim Piave con una partecipazione finanziaria da parte di tutte le Amministrazioni comunali coinvolte. L’indagine scientifica, condotta dalla dottoressa Letizia Lonzi e dall’architetto Paola Raggi, coadiuvate dal fotografo Stefano Da Rin Puppel, ha fatto emergere che l’intero territorio cadorino dispone di un ricco patrimonio culturale che solo in parte ha trovato una corretta conservazione all’interno di musei sparpagliati nel territorio.

Sono 1294 le schede compilate dalle ricercatrici: opere d’arte pittorica e sculture, ma anche serigrafie, mappe e oggetti di pregio e affreschi realizzati all’interno di strutture pubbliche. Tra gli artisti noti al pubblico, che presentano importanti nuclei di opere nei Comuni del Cadore, figurano: Tommaso Da Rin Betta, Geremia Grandelis, Gugliemo Talamini, Pio Solero, Fiorenzo Tomea, Masi Simonetti, Augusto Murer, Romana D’Ambros, Aldo De Vidal, Luigi Regianini, Giovanni De Bettin, Vico Calabrò, Celso Valmassoi, Ada Genova, Bortolo De Luca, Sergio De Bon, Franca Vecellio, Adelmo Peruz e molti altri.

“Abbiamo individuato molto materiale interessante sul quale lavorare. – ha affermato il presidente della Magnifica Comunità di Cadore, Renzo Bortolot – Adesso vogliamo offrire ai Comuni del Cadore un supporto tecnico scientifico per la realizzazione di progetti culturali e nello stesso tempo proporre progetti di studio e valorizzazione unitaria.”

Il materiale artistico censito, che in molti casi è inedito, diventerà ora oggetto di studio e valorizzazione. E il tutto avverrà nel corso della seconda fase del progetto che si svilupperà nel corso del biennio 2018 – 2020. Fin da subito la Magnifica Comunità ha messo a disposizione delle Amministrazioni locali tutta una serie di proposte finalizzate all’elaborazione di uno strumento di studio, promozione e divulgazione delle opere d’arte censite. Solo così sarà possibile dare dignità al patrimonio e e valorizzarne le potenzialità.

 

Articolo tratto da IL CADORE n.3-2018


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