“Il palio di Siena è senz’altro il peggiore tra gli eventi di questo tipo, nei quali cavalli o asini sono costretti a correre in condizioni proibitive. Per gli animali ogni palio è solo stress, sofferenza, rischio: ma nel palio di Siena sono morti, dal dopoguerra ad oggi, circa 50 cavalli in gara o abbattuti in seguito a incidenti di gara; senza contare quelli morti nelle prove, come il povero Messi l’anno scorso”. Lo afferma in una nota l’Associazione Centopercentoanimalisti. Nella notte tra il 23 e il 24 luglio i militanti sono entrati all’interno del campo sportivo di San Vito di Cadore ed hanno affisso di fianco alla tribuna centrale uno striscione di denuncia e provocatorio come nel nostro stile, stampato per l’occasione, che esprime chiaramente quel che pensiamo del palio.
Naturalmente il calcio non c’entra nulla, e non è la squadra l’obiettivo del blitz attuato – precisa la nota – . Il blitz è contro un’intera città che tollera il ripetersi di questi avvenimenti vergognosi, e se ne vanta pure; contro chi ci guadagna sopra, sulla pelle dei cavalli; contro i fantini, veri aguzzini degli Animali che montano; contro gli esaltati delle contrade che vivono tutto l’anno agitati da insana passione, per scatenarsi durante le due corse.
In particolare, poiché contradaioli e fantini dicono di amare i “loro” cavalli, sul manifesto è stata riportata l’immagine di un gruppo in corsa: basta vedere la faccia dei fantini e la foga con cui massacrano i cavalli col nerbo di bue, per capire la portata del loro “amore”!
Fonte: BellunoPress.it