«Se non ci sarà più una Provincia di Belluno autonoma, il Comune di Pieve chiede di essere aggregato, con tutto il Cadore alla Provincia di Udine e non a quella di Treviso, Trento o a quella di Bolzano: questa è la posizione ufficiale del Comune di Pieve di Cadore, che sarà approvata nella seduta di giunta che si terrà domani. Ne abbiamo discusso in sede di riunione di capigruppo e tutti hanno detto la stessa cosa: “andiamo con il Friuli Venezia Giulia”».

Parole del sindaco Maria Antonia Ciotti che annuncia l’approvazione di un documento con il quale si chiede che nel caso della eliminazione della Provincia di Belluno e di un suo accorpamento con un’altra provincia, ci sia anche il cambiamento di regione, con il passaggio del Cadore dal Veneto al Friuli Venezia Giulia. La posizione del sindaco cadorino non è nuova. Già durante l’incontro tenutosi alla fine di maggio nella sede della Magnifica si era pronunciata in questo senso.

«Ragionando sul nuovo assetto che dovrà avere il territorio dopo il 31 dicembre 2012», aveva affermato, «propongo che tutti i comuni della provincia di Belluno confinanti con il Friuli Venezia Giulia, indicano il referendum popolare per passare con quella regione. Il motivo di quella che potrebbe sembrare una provocazione, sta nella mancanza di ascolto da parte della Regione Veneto dei problemi della montagna e di quelli cadorini in particolare».

Perché il Friuli?

«Il Cadore, fino al secolo scorso, ha sempre fatto parte di questa regione, tramite il Patriarcato di Aquileia. Anche la nostra chiesa madre è Julium Carnicum. Con questo territorio il legame è ancora adesso molto forte. Ne abbiamo avuto la dimostrazione nel 2008, quando è stato ricordato l’ottocentenario della fondazione delle nostre chiese. Inoltre, i cadorini hanno ben poco in comune con i trevigiani, con i trentini e con gli altoatesini. Sono tutte popolazioni che noi stimiamo, ma che consideriamo piuttosto distanti come mentalità, organizzazione territoriale e concezione della vita. Infine, in Cadore si parla ladino, perciò una lingua molto più vicina a quella friulana che non a quella veneta o al dialetto tedesco parlato in Alto Adige».
Da quanto è dato sapere, anche la vicina provincia di Pordenone perderebbe la sua autonomia e tornerebbe a far parte di quella di Udine. Quindi, il documento che sarà approvato a Pieve venerdì dovrebbe chiedere l’annessione o conglobamento della provincia di Belluno con quella di Udine, ovvero il ritorno alle origini. Almeno per quel che riguarda il Cadore.

di Vittore Doro

Fonte: Corriere Delle Alpi