I francesi si inchinano alla creatività ed all’innovazione tecnologica italiana. Ed al Salone mondiale dell’ottica, il Silmo, il premio Silmo d’Or va ad un’azienda di Lozzo, la Custom 6 di Silvio Da Pra. «Abbiamo conseguito», spiega il titolare, «il maggior riconoscimento nella categoria “montature e innovazione tecnologica” con un prodotto tutto nostro, un occhiale fatto in fibra di lino».

Il premio è andato, infatti, al modello FN719, un articolo ecologico e naturale, che unisce all’estetica il rispetto dell’ambiente e rilancia in chiave del tutto nuova l’occhiale, prodotto ritenuto ormai maturo, ma che evidentemente si presta ancora a sperimentazioni di assoluto interesse.

Come è nata l’idea?
«A guardar bene è da quando è nata la prima industrializzazione dell’occhiale che, nel nostro settore, siamo rimasti sostanzialmente fermi al metallo ed alla plastica. Noi, sette anni fa, abbiamo cominciato con la fibra di carbonio, e piano piano siamo giunti al lino».

Perché proprio il lino?
«Perché è una pianta che ha la stessa tenacità del bamboo e, come caratteristiche, possiamo paragonarlo alla fibra di carbonio o alla fibra di vetro, già impiegate per fare occhiali. Non a caso il lino è utilizzato per la costruzione di racchette da tennis ed anche di canoe, e questo mi aveva incuriosito, stimolandomi ad intraprendere questa nuova strada».

Come lavorate il lino?
« Prendiamo la stoffa, la tagliamo su misura con stampi fatti ad hoc, poi viene polimerizzata, quindi pressata e scaldata allo stesso tempo. Quando si apre lo stampo, abbiamo pronta la scocca e possiamo ritagliare il nostro occhiale».

Da quanto tempo siete impegnati su questo progetto?
«Sono ormai sette anni, Parigi non è che l’ultima tappa, dove abbiamo presentato il nostro brevetto; il prototipo è già in produzione ed entro l’anno i primi occhiali in fibra di lino saranno in commercio. Un grande stilista, di cui al momento non posso fare il nome, avrà la possibilità a breve di presentare abiti, scarpe ed occhiali nello stesso materiale».
Al Silmo, Custom 6 era ospitata nello stand della Di Esse di Domegge, azienda che commercializzerà questi prodotti all’estero, in un gioco di squadra tutto cadorino che rappresenta una sfida per il territorio, nel momento in cui altre aziende del settore, con una lunga storia alle spalle, stanno pensando di lasciare la montagna.

Vi state concentrando anche su altri materiali?
«Stiamo lavorando su occhiali in canapa, cotone e bamboo».
La Custom 6 occupa una quindicina di addetti, nasce come ramo d’azienda della Fovs (Fabbrica occhiali vista sole) creata nel 1966 dal padre di Da Pra, Silvano, e vuole andare ad occupare un settore tecnologicamente avanzato, quello dei materiali compositi.
«Con questi occhiali al 100% in lino uniamo», sottolinea Da Pra, «l’uso di materie prime antiche e naturali, alla più avanzata tecnologia e riusciamo a dar vita ad un prodotto con caratteristiche di robustezza e comfort non comuni».

di Stefano Vietina

Fonte: Corriere delle Alpi