Ultime settimane di attività per i giovani che stanno svolgendo il servizio di volontariato presso la Villa Gregoriana a San Marco di Auronzo nel campo dell’assistenza ai disabili. Per tutta l’estate 200 ragazzi da tutta la provincia tra i 15 e i 25 anni si sono infatti alternati nella struttura di villeggiatura gestita dall’Odar (opera diocesana assistenza religiosa) e dall’associazione Amici dei disabili e dei minori. Di questi molti fanno parte del progetto “Csv volontario anche tu”.
Due sono stati i settori che hanno impegnato i volontari, ovvero l’assistenza nella casa (tra cui mensa, pulizie e manutenzioni) e quella alla persone ospiti, anche con l’affiancamento quotidiano. Inoltre ogni gruppo o organizzazione che ha trascorso qualche settimana presso la struttura sono poi coinvolti in modo attivo dai giovani volontari, così come le persone con disabilità fisica e psichica.
Per il futuro si punterà molto sulla formazione e la collaborazione tra le varie associazioni che operano nel settore come dice il responsabile dei volontari Matteo Bortoluzzi: «Da qualche anno stiamo sperimentando una nuova impostazione che parte in primo luogo dalla formazione. I giovani spesso si trovano impreparati, a volte impauriti, e quindi hanno bisogno di incontri formativi e di condivisione che si svolgono durante l’anno, per crescere insieme grazie ad un contesto cristiano. E’ investimento che servirà a migliorare la consapevolezza dell’integrazione, che fu la grande intuizione di persone come Emilietta De Bona che da 43 anni è una volontaria storica presso questa realtà. Collegato a questo c’è un coinvolgimento più attivo delle associazioni, anche nei mesi precedenti il periodo estivo. C’è stato di recente un grande lavoro molto positivo con l’Aipd provinciale (il sodalizio a favore delle persone con sindrome di Down), poi l’Assi di Oscar De Pellegrin, l’associazione Primavera, l’associazione Giovanni Conz, la Cooperativa Portaperta, Aitsam, e Anglat. C’è poi importante collaborazione con i servizi socio sanitari e sociali nei distretti delle Ulss »
Un’esperienza che lascia il segno, come raccontano alcuni volontari tra i più giovani: «è il secondo anno che sono qui – dice Filippo Gavaz – e solo ora riesco a capire veramente quest’esperienza. Noi ci mettiamo a servizio della disabilità, dando il meglio di noi stessi per aiutare chi è meno fortunato». Dice Alice Bernardi di 17 anni: «Ho passato tre settimane ed è una cosa molto gratificante, quando vedi queste persone sorridere ti senti bene.» «L’esperienza ti aiuta un sacco e ti accresce, se certe cose non le vivi di persona non riesci davvero a capirle – dice Martina De Salvatori.» «E’ stato bellissimo – dice Anna Farinati – non credo ci sia un posto dove poter state meglio, anche come arricchimento personale.» Dice Valentina Tacchini: «Se mi chiedono se a 17 anni valga la pena di donare il mio tempo gratuitamente agli altri la risposta è si! Anzi, l’affetto che si riceve è il miglior guadagno possibile.»