“La vergogna della pratica dell’eliski e dell’eliturismo in Dolomiti aprirà il libro nero delle Dolomiti, libro che nella primavera 2015 sarà inviato all’UNESCO a Parigi” dichiara Carlo Alberto Pinelli, presidente di Mountain Wilderness onlus Italia.
L’associazione vuole denunciare come questo sia un modo di frequentare la montagna che svilisce i contenuti della stessa e sta trasformando le Dolomiti in un grande circo sportivo e turistico privato di ogni passaggio culturale, di rispetto e del senso del limite. “Si viene così a perdere definitivamente la visione, l’immaginario e lo scenario reale delle Dolomiti per sposare ogni iniziativa che sia tesa a costruire banale marketing: le Dolomiti sempre più simili ad un qualunque villaggio balneare”.

La pratica dell’eliski è un’abitudine sostenuta da tutte le realtà amministrative. Mountain Wilderness, lo scorso anno, aveva duramente criticato la modifica della legge provinciale trentina sull’eliturismo che portava il limite dei decolli e degli atterraggi dai 1000 ai 1500 metri di quota. “Non era necessario essere dotati di grande lucidità per comprendere come quel passaggio del Consiglio provinciale avrebbe portato le Dolomiti ad essere invase dai voli in elicottero, cosa che infatti è puntualmente accaduta. Guide alpine e maestri di sci, partendo da Canazei, da quest’anno propongono voli che dal Sella invadono i gruppi del Sassolungo e della Marmolada” fa notare l’associazione. “In Alto Adige la pratica dell’eliski non ha mai avuto tregua grazie alle deroghe che gli elicotteristi hanno ottenuto dalla Provincia autonoma, i voli partono regolarmente da Passo Gardena e da Pontives violando le vette tutelate dall’UNESCO: Catinaccio, Odle, Puez, Marmolada fino alle Tre Cime di Lavaredo e al Cristallo. Nel bellunese misere scelte di alcune amministrazioni comunali permettono di raggiungere, sempre accompagnati da compiacenti guide alpine e addirittura con il sostegno del CAI, i grandi canaloni dell’Antelao e di sorvolare i gruppi più affascinanti delle Dolomiti. Addirittura questa pratica viene proposta con regolarità anche nel periodo estivo, vedasi quanto accaduto in Civetta (rifugio Tissi) e nel Centro Cadore”.

Mountain Wilderness chiede, con un comunicato stampa, al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Dolomiti UNESCO di far cessare questa pratica turistica e di avviare in tempi brevi pratiche di frequentazione della montagna e degli ambienti naturali che siano coerenti con il significato del patrocinio UNESCO e, come conseguenza diretta, rispettosi dell’insieme del patrimonio naturale e paesaggistico di queste splendide montagne. L’associazione ha iniziato la raccolta di dati e documentazione fotografica che costituirà, qualora l’iniziativa non venga efficacemente fermata, il primo capitolo del libro nero delle Dolomiti.