«Vogliamo il trasporto bici sui treni per Calalzo, indispensabile per lo sviluppo del cicloturismo tra le Dolomiti e Venezia». Non si tratta della solita protesta ma della petizione lanciata sul sito Change.org dalla Fiab Belluno-Amici della bicicletta. Una petizione iniziata a fine ottobre e indirizzata al presidente della Regione Luca Zaia, all’assessore Elena Donazzan e a Maria Giaconia della direzione regionale Trenitalia.

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«Lo scorso agosto è stata riaperta la linea ferroviaria Ponte nelle Alpi-Calalzo, dopo mesi di chiusura e lavori per i danni dovuti al maltempo invernale. Riapertura che ci ha riservato l’amara sorpresa dell’esclusione del servizio di trasporto bici al seguito, che prima era consentito», sottolinea Bortolo Calligaro, presidente Fiab Belluno-Amici della bicicletta, nella lettera di protesta e nel testo a corredo della petizione. E Calligaro tiene a ribadire come la decisione di escludere il servizio trasporto bici sia «inaccettabile, in quanto danneggia pesantemente le prospettive di sviluppo del cicloturismo in zone di grande pregio paesaggistico e viene ad aggiungersi a un continuo peggioramento del servizio ferroviario locale, con ripercussioni molto pesanti per lavoratori pendolari, studenti, turisti, ecc…. La linea ferroviaria in questione è un tratto fondamentale e obbligato del percorso che da Dobbiaco in val Pusteria, nodo cicloturistico di primaria importanza, porta a Cortina, Calalzo e scende poi lungo la valle del Piave e il Bellunese, collegando quindi l’Austria e le Dolomiti alla pianura veneta e alla costa adriatica» sottolinea ancora Calligaro.

«Calalzo è anche punto di partenza della pista ciclopedonale “Lunga Via delle Dolomiti”». E se da anni la Provincia di Belluno ha attivato il servizio estivo “Bike’n’Bus” e lungo la valle del Piave, nei comuni di Pieve di Cadore e di Castellavazzo, si stanno realizzando due piste ciclabili, «Trenitalia Veneto, incurante di tutto ciò (compreso il fatto che la segnaletica cicloturistica Rev dà indicazione di usare il treno tra Calalzo e Belluno, ovviamente portandosi le bici) ha deciso di usare su questa linea treni dove non c’è posto nemmeno per una bici», dice ancora Calligaro. Fiab Belluno-Amici della bicicletta invita tutti coloro che hanno a cuore mobilità sostenibile e cicloturismo ad aderire alla petizione e diffonderla ai propri contatti.

Info sul sito bellunoinbici.it