A quota 1.249 metri, nel paese di Costalissoio, si trova un’esposizione permanente dell’artista Luigi Regianini conosciuto in loco come il Museo Surrealista “Luigi Regianini”. Pittore, scultore e grafico, Regianini nasce a Milano nel 1930 e muore il 27 marzo 2013. Si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera ed ha al suo attivo circa 250 esposizioni, fra personali e collettive, in Italia e all’estero. Ha svolto sin dall’inizio la sua ricerca artistica nella sfera del surrealismo e del fantastico con oltre 1500 opere prodotte in 50 anni di attività, molte delle quali si trovano presso collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Temi ricorrenti sono la distruzione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo, l’inconscio, la psicologia umana e la violenza. Il suo legame con il Comelico vede la madre originaria di Costalta. Regianini considerava la montagna come “la natura più vera, più cruda, più violenta che sotto certi aspetti trasmette valori e verità che in pianura sono nascosti. In Comelico è il paradiso per il clima, la marea di abeti e lascia perplessi chiunque trascorra qualche giornata qui”
Nel 2004 viene inaugurato a Costalissoio lo spazio espositivo permanente messo a disposizione dalla Regola dove sono ospitate diverse opere donate da Regianini. Il museo è disposto su tre spazi: “Local Art”, “Harmony Art” e “Horror Art”. Il primo spazio accoglie il visitatore e si trovano opere che raccontano la vallata. Sono esposti i quadri che raffigurano la leggenda delle ongane, le ninfe giovani e buone e quelle vecchie e cattive che vivono nei boschi; una rappresentazione dell’incendio avvenuto a Costalissoio nel 1884; la figura di Andrea Zanzotto che ancora bambino accompagna il padre a dipingere l’encausto nella chiesa di Costalissoio; un ritratto del poeta in età adulta cittadino onorario di Santo Stefano di Cadore; il cappellano militare Don Arnoldo noto per la sua opera di raccolta dei defunti della Grande Guerra in Comelico e Cadore, un ritratto di Zanzotto cittadino onorario di Santo Stefano6, una rappresentazione simbolica delle Regole ed infine il ritratto del Papa Giovanni Paolo II, mentre sosta in un bosco di Costalissoio. Nel secondo settore, una stanza a parte che comunica con la prima, vi troviamo un “surrealismo dolce con immagini di fiori, paesaggi marini, montani e interpretazioni della città di Venezia”. Il terzo settore ospita le opere che indagano sull’esistenza, soprattutto il tema della morte e dell’orrido.
Oltre alle tele esposte presso il museo, numerose sono le altre opere di Luigi Regianini ospitate in Val Comelico in collezioni private, come quella di Francesco Polledri che ne possiede circa una cinquantina fra litografie e dipinti. Nella chiesa di Costalissoio, a sinistra dell’altare, sono collocate due grandi tele: una raffigurante Gesù in croce ed una la Madonna di Medjugorje; mentre due crocifissi dipinti su tavola, incorniciati da edicole lignee, sono posti presso due abitazioni dello stesso paese. Nelle vicinanze, in località San Lorenzo, si può osservare un grande murale collocato all’interno di un rustico. Due dipinti con soggetti montani, di proprietà dei Comuni di Santo Stefano e di San Pietro di Cadore, sono visibili rispettivamente nella sala consiliare e nella biblioteca pubblica comunale. Un’opera su tavola, raffigurante la tragica alluvione avvenuta in Comelico nel 1966, è esposta nel salone del Museo della Cultura Alpina e Ladina di Padola. Un altro dipinto, di uguali dimensioni raffigurante un paesaggio cadorino, è collocato e visibile presso la scuola elementare di Costalta, mentre un ritratto di Papa Giovanni Paolo II, eseguito in occasione della visita al paese nel 1985, è situato all’interno della canonica. Sempre a Costalta sono visibili altri tre crocifissi dipinti con edicola lignea. Uno dei quadri più conosciuti in valle è “Giovanni Paolo II in visita a Costalta” dipinto per il ventennale della visita del Pontefice polacco ed inserito nell’edicola votiva costruita lungo il Sentiero del Papa a Costalta.
Indirizzo: Costalissoio
Apertura periodo estivo
Ingresso gratuito
Sito Web www.pittore-regianini.it
Tratto dalla Tesi di Laurea “Val Comelico, due proposte di sviluppo: la Rete Museale del Legno e la valorizzazione del Patrimonio Artistico” di Marta De Zolt, Università Ca’ Foscari Venezia