Durante il Consiglio Comunale di Auronzo di Cadore all’unanimità è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo per la riqualificazione e valorizzazione del complesso archeologico del Monte Calvario. Si tratta di un progetto di ben 380.000,00 Euro, 266.00,00 dei quali finanziati da fondi europei gestiti dalla Regione Veneto, che prevede la creazione di una nuova strada di accesso che dal centro di Auronzo conduce alla sommità del Monte Calvario attraverso la via Crucis, strada che sarà dotata di illuminazione notturna e pannelli esplicativi.
Il capogruppo di minoranza Tatiana Pais Becher ha evidenziato e chiesto chiarimenti sul fatto della mancata inclusione nel progetto di una campagna di scavi che possa completare l’opera di scavo compiuta dagli archeologi, sotto la supervisione della dott.ssa Gangemi della Sovrintendenza Archeologica del Veneto, negli anni scorsi. Il consigliere, che ricoprendo in quegli anni l’incarico di Assessore alla Cultura ha seguito sin dall’inizio i lavori di scavo, ha ricordato come il sito avesse assunto nel 2006 una rilevanza nazionale, tanto da essere presentato nella sala dei Dioscuri del Quirinale e inserito come uno dei siti più significativi in fase di scavo di tutto il nord e centro Italia.
Il santuario è di tipologia centro italica, a gradoni, insolito per queste zone, il cui confronto trova paragone solo nei santuari vicino alla città di Roma. Durante l’ultima campagna di scavi gli archeologi avevano individuato una bellissima stanza con pavimentazione a tessere di mosaico, in seguito ricoperta per la mancanza di una protezione che la conservasse adeguatamente dalle intemperie. Pais Becher ha sottolineato come parte dei reperti venuti alla luce sul Monte Calvario sono stati esposti nel Museo di Palazzo Corte Metto di Auronzo, mentre alcuni preziosissimi reperti si trovano, ormai da 8 anni, ancora rinchiusi nei cassetti della sede padovana della Sovrintendenza.
Il gruppo di minoranza ha quindi accolto con favore il progetto di rivalutazione del sito, anche in un’ottica di ampliamento dell’offerta turistica, ponendosi però alcune domande sul fatto che questo non preveda la valorizzazione dei manufatti ritrovati sulla sommità del Monte: un cifra così consistente, 380.000,00 Euro avrebbe certamente permesso anche un’ulteriore campagna di scavi o l’edificazione di una copertura che consentisse ai fruitori del sito la visione della stanza del probabile tempio presente sulla sommità.