coltiviamo_agricoltura_sociale-3C’è tempo fino al 29 novembre per votare il progetto di agricoltura sociale, promosso dalla Cadore Scs, che coinvolge ragazzi disabili in età post scolare attraverso l’innovativa coltivazione del carciofo di montagna. Tutte le informazioni sul concorso e le istruzioni su come dare il proprio voto sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it. Solo i 30 progetti più votati accederanno alla fase finale. In palio un premio di 50 mila euro.


“SIMBIorti”
, il progetto di agricoltura sociale proposto dalla Cadore Scs in partnership con la Cooperativa Lassù del Comelico, è stato selezionato insieme ad altri (realizzati in tutta Italia) nell’ambito del concorso “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, promosso e bandito da Confagricoltura con Senior – L’età della saggezza Onlus, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e Banca Intesa Sanpaolo. Dopo aver superato la prima selezione, “SIMBIorti” ha avuto quindi accesso all’ulteriore step: il concorso prevede infatti una fase di votazione online. Soltanto i 30 progetti più votati accederanno alla valutazione finale che sarà portata avanti da una commissione di esperti, indipendenti e di comprovata esperienza, che valuteranno i progetti secondo il metodo cosiddetto “in doppio cieco”, ossia tramite due commissari estratti in modo casuale e senza conoscere il nominativo dell’altro commissario esaminatore.

Tra i 30 finalisti (i 3 più votati avranno un bonus di 5 punti) verrà individuato il vincitore del premio. In palio ci sono 50 mila euro, una cifra importante, finalizzata alla realizzazione di un’iniziativa di agricoltura sociale. Per dare il proprio voto c’è poco tempo: le votazioni sono infatti aperte fino al 29 novembre. Ed ecco tutte le istruzioni per votare “SIMBIorti”: è necessario entrare nel sito www.coltiviamoagricolturasociale.it e registrarsi all’interno della sezione “Iscriviti”. Una volta effettuata la registrazione, fare login su “Accedi” ed esprimere la propria preferenza per il progetto “SIMBIorti” all’interno della sezione “Progetti in gara”.

La Cadore Scs ha anche una pagina Facebook in cui è stato creato un link tramite cui si può accedere al sito del concorso. E per la partecipazione a quest’ultimo la Cooperativa ha inoltre coniato uno “slogan”: «5 minuti adesso del tuo tempo garantiranno a 7 ragazzi certezze per il loro futuro». “SIMBIorti” vede come protagonista il carciofo, coltivato con una “filosofia” di integrazione a 360 gradi: coinvolge infatti sette ragazzi disabili in età post scolare (che già fannoparte del progetto “Mosaico”, condotto sempre dalla Cadore Scs) e cinque richiedenti protezione internazionale.

La coltivazione è attualmente messa a dimora nell’area adiacente all’ex convento del Cristo di Pieve di Cadore e l’intenzione, già dal prossimo anno, è di estenderla ad altri appezzamenti limitrofi, che saranno rivalorizzati e messi a coltura. Il prodotto coniuga elevata qualità agricola e valore sociale, dato che lo scopo di “SIMBIorti” è far sì che i soggetti coinvolti aumentino il loro grado di autonomia e autostima, acquisiscano maggiori competenze nelle attività quotidiane, sviluppino delle potenzialità e creino relazioni significative.

«Siamo veramente contenti e soddisfatti di aver superato la prima fase di selezione. Ora, con l’aiuto di tutti, abbiamo la possibilità di accedere a quella successiva. Ci auguriamo che venga colta l’importanza del nostro progetto, che è sinonimo di agricoltura sociale e attenzione per un’agricoltura di qualità rispettosa della natura, per valorizzare e non deturpare il territorio rurale montano», sottolinea Michele Pellegrini, responsabile dei progetti della Cadore Scs, società cooperativa sociale nata nel 2008 da un progetto che ha unito singole persone a soggetti istituzionali, quali Comuni del territorio, cooperative sociali e consorzi di cooperative, con lo scopo di essere uno strumento per creare lavoro, fare impresa e sviluppare coesione sociale. L’obiettivo principale è l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. «Per “SIMBIorti” il nostro intento è aumentare la produzione, perché l’attività diventi sostenibile, dandoci inoltre la possibilità di coinvolgere altri soggetti», continua Pellegrini. «Un’eventuale vincita rappresenterebbe un’opportunità straordinaria. Chiediamo quindi il supporto di tutti».